Viceconte: “Io non caccio nessuno”

7 dicembre 2012 | 15:26
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Viceconte: “Io non caccio nessuno”

“Vi ho concesso la cortesia di un’intervista, ma non mi aspettavo che scriveste ciò che avete scritto”. Il senatore Viceconte, all’indomani delle dichiarazioni affidate ieri ai nostri taccuini, (il testo dell’intervista lo trovate nell’articolo correlato) ritorna sui giochi di forza interni e sulla premiership del Pdl

Con una probabile crisi di Governo avviata proprio dalle truppe berlusconiane, (“l’esperienza Monti può dirsi chiusa”, ha detto poche ore fa Alfano) i nervi sono tesi. E i ranghi sono serrati. A Roma come in Basilicata. Questo è chiaro. Ma la sortita di Viceconte (“vi ho concesso la cortesia di un’intervista”) non può passare inosservata. Tradisce lo spirito con cui si muove il senatore, nonché coordinatore regionale del Pdl. Il diritto all’informazione, che riguarda i cittadini e non i giornalisti, non è un atto di “cortesia”, quindi un favore, ma un diritto, appunto. Specie in una fase così delicata che prelude ad una possibile caduta anticipata del Governo. “Se vuoi rettificare quanto scritto ieri è bene, altrimenti non è che me ne frega più di tanto, non è che non ci dormo stanotte – aggiunge Viceconte – ci sono tanti altri giornali a cui posso concedere interviste”. Espressioni, che, in fondo, si commentano da sole. Ma comprendiamo il momento. E comprendiamo soprattutto la sua “fedeltà” a Berlusconi. E così veniamo al ‘casus belli’. Della nostra intervista di ieri Viceconte boccia “lo spirito” con cui è stata fatta. “Io non ho messo alla porta nessuno”, sottolinea. Il riferimento non può che andare ai due consiglieri regionali lucani ex An Rosa e Venezia, i quali hanno democraticamente espresso riserve su un’eventuale ricandidatura di Berlusconi. Cambiano i toni, le sfumature. Il senso delle parole di Viceconte però, oggi risulta ancora più chiaro di ieri. “Io non caccio nessuno – tiene a puntualizzare – ma sono io il coordinatore regionale del Pdl. Quindi se Berlusconi si candiderà, e io sono con lui, toccherà a chi è contrario prendere una decisione”. Dentro o fuori il partito, sembra di capire. Ma Viceconte non caccia nessuno. “Di mestiere faccio il chirurgo, sono abituato a cucire, non a strappare”, conclude, ieratico, il senatore. L’aut aut, però, è chiaro. Chi non è con me è contro di me. Le primarie, l’apertura a nuovi papabili candidati, a Roma sembrano ormai temi superati. E sembrano ormai superati anche gli spazi di manovra e di dissenso in seno al Pdl lucano.