Nasce il Movimento “Popolari Liberali”

17 dicembre 2012 | 21:04
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Nasce il Movimento “Popolari Liberali”

La manifestazione del Teatro Olimpico di Roma, con la nascita di Italia Popolare, alla quale ha aderito, tra gli altri soggetti, anche il movimento dei Popolari Liberali, segna una tappa importante nel percorso politico del centro destra italiano. In particolare si pone come uno spartiacque ineludibile nel processo di evoluzione del PDL in direzione di una forza autenticamente democratica, di ispirazione cristiana e riformista, profondamente inserita nella tradizione e nella storia del Popolarismo Eruropeo.

La prospettiva tracciata è, senza infingimenti e tentennamenti, quella della costruzion e della sezione italiana del Partito Popolare Europeo, intesa come casa comune di tutti i moderati che in Italia si richiamano a quella grande tradizione culturale e politica. Per la prima volta dopo quasi venti anni di seconda repubblica, un movimento nasce ed aggrega non intorno ad un leader carismatico, ma intorno ad un paradigma di valori, di idee e nelle proposizioni programmatiche, per dare vita ad un nuovo centrodestra realmente rinnovato nei temi, nel programma elettorale, e, soprattutto, lontano da ogni forma di populismo e con un frafforzato e rivitalizzato collegamento col popolarismo europeo.

La concretezza del cambio di registro ha avuto una plastica rappresentazione nell’avvicendarsi dei numerosi protagonisti della mattinata, simbolo rinnovato di una leadership collegiale e condivisa, ragionata e confrontata, antitesi della guida unipersonale sperimentata nel passato, adeguata a consentire la vittoria dei moderati dopo la fine della prima repubblica, inadeguata a rivostruire il fronte dei moderati nella attualità. Probabilmente quando, qualche settimana fa, avevamo dichiarato che in luogo delle primarie era opportuno avviare un forte processo aggragativo per la costruzione della casa comune mdei moderati, avevamo visto giusto.

Ora bisogna proseguire spediti nella direzione tracciata, avendo una attenzione concreta e pragmatica alla imminente competizione elettorale per il rinnovo del parlamento, ma avendo la consapevolezza che questo processo dovrà continuare anche dopo le elezioni politiche, qualunque ne sia il risultato. Ciò è già accaduto in tutti gli altri paesi europei, dove le forze popolari hanno vissuto vicende alterne, tra sconfitte sonanti e clamorose vittorie, come in Germania, in Francia, in Spagna, ma non hanno mai deflettuto dalla univoca linea della costruzione di un Partito Popolare Europeo sempre più forte e sempre più in grado di governare i processi europei oltre che le singole nazioni.

Certamente questo richiederà, senza se e senza ma, la modifica di modelli comportamentali, con l’abbandono di sfrenati carrierismi e di esasperati personalismi, la assunzione di una diversa quanto antica sobrietà, che sia in grado di riportare ad una diversa compostezza gli atteggiamenti di quanti ricoprono ruoli istituzionali e politici, rifuggendo il malcostume dell’utilizzo del danaro pubblico per finalità diverse da quelle statuite, o, peggio, per la soddisfazione di esigenze personali estranee a ruoli e resposnabilità,  nel rispetto di un codice etico non scritto ma altrettanto categorico ed impegnativo per ciascuno. Gli strumenti necessari per conseguire gli obiettivi sono già tutti sul tavolo, primo fra tutti un percorso destinato ad innovare profondamente la vita e la missione del PDL, nel quale Alfano dovrà adempiere tempestivamente alla sua missione di portare avanti il rinnovamento della classe dirigente, ed aprire il partito a nuove energie per rendere sempre più competittive le liste elettorali.

Per quanto ci riguarda, già nelle settimane scorse avevamo dato vita, unitamente a molti altri amici, alla Associazione “PoPolarEa” – “Associazione dei Popolari Europei di Basilicata”, che si prefiggeva e, ancor di più oggi, si prefigge di animare il dibattito sul versante della società, dei corpi sociali e delle numerose associazioni e movimenti di area, per cercare di creare una nuova consapevolezza culturale e politica, ed una nuova coscienza autenticamente Popolare, che sia in grado di innervare ed ispirare l’impegno politico di tanti che si richiamano a questo paradigma di valori, e che non hanno rinunziato a ricostruire la unità dei moderati nell’alveo del popolarismo europeo. Nelle prossime settimane PoPolarEa si presenterà alla opinione pubblica con una serie di manifestazioni attraverso le quali si cercherà di rafforzare l’idea della necessità di dare forza, idee e gambe forti al processo di costruzione del Partito Popolare Europeo in Italia, nella speranza che quello che non riescono a fare le forze politiche per piccoli calcoli di bottega, ognuno geloso delle proprie prerogative,  di privilegi e rendite di posizione conquistati, possa realizzarsi attraverso la istillazione di fermenti fecondi di dibattito e confronto all’interno della società organizzata.

Camillo Naborre – Coordinatore Regionale Popolari Liberali