Lettera di una studentessa

2 dicembre 2012 | 16:51
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Lettera di una studentessa

Gli studenti occupano, protestano, manifestano la loro rabbia e le promesse fasulle crescono! Mentre il mondo studentesco è in totale mobilitazione, il desiderio di far sentire la propria voce cresce sempre di più e l’unico mezzo che oggi ci rimane è la scrittura: lì dove “i potenti” ci sbarrano le strade per la cultura, resta proprio il sapere l’unica arma a disposizione per combattere!!

Volete sapere perché  tutti vogliono colpire la cultura?! Perché coloro che amano definirsi autorità (tenetevela pure questa bella targa di cui vi fregiate, perché non è che un miserevole vanto) non sono pronti a rispondere alla cultura e perciò non possono che promuovere l’ignoranza! (La causa delle dittature, dei regimi dispotici non è che l’ignoranza!) Ma, attenzione! State lottando contro i mulini a vento:  né io né tutti i “miei colleghi” siamo disposti a cadere nelle vostre trappole, non siamo disposti a fare il vostro gioco, non siamo più disposti a credere alle vostre persuasive parole! Ne abbiamo abbastanza e siamo stanchi di non poter avere voce in capitolo, di essere presi in giro, di essere minacciati con grandi parole terrorizzanti che si appellano  ad un codice di leggi inesistente, siamo stanchi di doverci sentir dire che potremmo subire gravi provvedimenti, perché lottiamo per i nostri diritti. Basta! Non siamo più disposti a cedere e a scendere a compromessi, ora vogliamo solo ciò che ci spetta e siamo disposti a tutto pur di ottenerlo. L’occupazione di molte scuole del circondario non è casuale, non è una forma di protesta adottata perché popolare, ma perché estrema e simbolo di quanto gli studenti siano stanchi di lottare senza mai vedere nulla di concreto realizzarsi. Non a caso uno dei motti di questi giorni è “Ce ne occupiamo noi!”; ce ne occupiamo noi di una scuola che cade a pezzi, che tutto fa tranne che stimolare la voglia di apprendimento, che limita la curiosità dei ragazzi, che non è in grado di garantire neanche i servizi essenziali! Meglio affidarla a noi questa scuola che chiede aiuto, che ha bisogno di riacquistare il suo antico valore, che necessità di promuovere la cultura, di dare protezione ai propri “figli” e di far vivere i propri educatori! Sarebbe bello ma, purtroppo, è solo un bel sogno. Affidare la scuola a noi studenti significherebbe spalancare le porte alla cultura e alla conoscenza e chiuderla agli imbrogli e ai favoritismi, ma come potrebbero i nostri cari politici permettere una cosa simile?! Sarebbe per loro la fine! Sarebbero umiliati e la loro vita diventerebbe un mare di vergogna e ignoranza!

Che voi ci crediate o no, questa è la realtà! E non è vero che noi alunni non aspettiamo altro che l’occasione per saltare qualche giorno di scuola, non è vero che non abbiamo voglia di far nulla e lo posso garantire, perché il desiderio di cultura, soprattutto ora che ci viene negato, è forte più che mai! E allora cari genitori, professori, dirigenti e cittadini tutti, non criticateci, non nascondetevi dietro un dito, non abbiate paura di appoggiarci, perché la nostra vittoria non è che la vostra vittoria! Perciò, è importante sensibilizzare la comunità intera a diffidare di coloro che promettono grandi opere, di diffidare di chi dice che va tutto bene, che tutto sarà risolto, perché l’inganno sta proprio lì e basta un vostro ingenuo consenso per metterlo in atto! E’ necessario, invece, dar fiducia a noi umili ragazzi! Solo così tutti noi potremmo riappropriarci del nostro futuro, di ciò che ci spetta!!

“Nam ut visum est maioribus nostris, <<sera parsimonia in fundo est>>; non enim tantum minimum in imo sed pessimum remanet. Vale!” (Vindica te tibi – Seneca) E così vi saluto, augurandomi che possiate apprezzare il profondo significato di questa frase e capire che è arrivato il momento di dire BASTA!!!!

Rosanna Arbia