La zucca senza sale

8 dicembre 2012 | 18:43
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La zucca senza sale

Che cosa sono i Piot (Pacchetti Integrati di Offerta Turistica)? Sono progetti strategici condivisi da attori pubblici e privati finalizzati a mettere in rete le diverse risorse culturali, naturali e paesaggistiche di un medesimo territorio. “L’obiettivo è quello di creare un partenariato stabile in grado di favorire lo sviluppo di forme imprenditoriali innovative e la commercializzazione di prodotti turistici mirati in linea con il Piano Turistico Regionale”

Quanti soldi?

L’obiettivo riguarda “la realizzazione di grandi eventi a carattere nazionale e internazionale in siti naturali e luoghi di cultura regionali oggetto di valorizzazione”. All’interno di questo “quadro strategico” sono stati previsti finanziamenti per eventi locali nei diversi territori Piot. Bene andiamo a vedere come sono stati spesi questi soldi negli anni 2010 e 2011 e scopriremo che la Sagra della strazzata alla contrada Stagliozzo di Avigliano è un evento capace di promuovere il turismo nazionale e internazionale.

Dalla Sagra della polenta alla festa della zucca

Una quantità assurda di iniziative culturali e pseudo culturali, finanziamenti ridicoli da 300 euro ed altri più importanti fino a 70 mila euro e oltre. Un panorama frammentato di eventi isolati con l’improbabile obiettivo di promuovere il turismo. Alla faccia dei grandi eventi a carattere nazionale e internazionale. Tanto per dare un’idea, andiamo a vedere scheda per scheda alcuni degli eventi e delle iniziative finanziati. Partiamo dal 2010.

Piot Feudi Federiciani

La Sagra della “strazzata” alla contrada Stagliozzo di Avigliano è un noto evento nazionale e internazionale capace di attrarre migliaia di turisti da ogni angolo del Paese e dell’Europa. Se così fosse bisognerebbe finanziarla corposamente anziché con quell’elemosina di 4 mila euro. Però il festival della Salsiccia a Cancellara ha ottenuto un contributo di 4 mila e 800 euro, probabilmente l’insaccato attira molti più viaggiatori. ”Lu muzzc” a Filiano vale quanto la strazzata di Stagliozzo, mentre la musica dal vivo nel castello di Lagopesole vale 2 mila e 300 euro. Da Genzano a Filiano, da Banzi a Forenza, da Pietragalla a Ruoti, tutti gli eventi valgono mediamente quanto la cena con “Ningo Nango” ad Avigliano, 3 mila e 200 euro. Ningo Nango? Ma non si chiamava Ninco Nanco? Nella relazione dell’Apt è categoricamente scritto Ningo Nango. Ubi maior. Il costo maggiore sopportato per questi eventi è la logistica (palchi, server, pubblicità) 74 mila euro. Chissà come sono stati distribuiti.

Piot Matera e Piot Montagna ed Emozioni

Tutti alla festa patronale di san Rocco a Montescaglioso, 3 mila euro. Ma se volete fare compere andate alla fiera di San Michele, 5 mila euro. O magari andate a bere un bicchiere nella “notte della Cucibocca”, sempre 5 mila euro. Se vi spostate un attimo a Irsina c’è il festival internazionale delle torri umane (cioè?), 10 mila euro. Ad Albano, ad Accettura a Pietrapertosa e dintorni c’è persino il mercatino di Natale, 10 mila euro.

Piot Natura e Cultura

Per le cantine di Rapolla, 50 mila euro sono una bella cifra. Ma anche per la mostra dei modelli delle macchine di Leonardo a Ruvo del Monte, 20 mila euro non sono pochi. A Rapone, invece, un premio internazionale per chi intende musicare fiabe popolari lucane, 22 mila e 500 euro.

Piot Val d’Agri

Qui la fa da padrona la “valorizzazione dei prodotti tipici. Diecimila euro di qua mille euro di là. Certo è che con 2 mila e 500 euro Missanello ha senza dubbio valorizzato il suo patrimonio culturale e religioso. Mentre per lo stesso obiettivo, Lauria ha preso 10 mila euro. A Sant’Arcangelo per promuovere il turismo hanno pensato bene di farsi finanziare con 20 mila euro un raduno di metallari, “l’agglutination metal festival”.

Piot Area Nord

Aglianica wine festival ha pesato per 40 mila euro, mentre al “marroncino” di Melfi sono arrivati 60 mila euro. A Rionero, “Vulcanica live festival” pesa per 15 mila euro, ma costa di più  “u muzzc’r lu brgand”, 17 mila e 500 euro. Lasciamo stare il resto.

Piot Maratea

Per la goliardica “Mangialonga”, Nemoli, Rivello e Trecchina prendono 2 mila e 500 euro a testa. Per non meglio specificati “eventi dedicati ai bambini”, Trecchina intasca 7 mila euro. Si sa che gli eventi dedicati ai bambini del paese attraggono molti turisti. A Maratea un finanziamento di 2 mila euro per la mostra di arte presepiale, ma anche 2 mila e 200 euro per “presentazione libri”. Mah!

Piot Metaponto

La Comunità Montana del Basso Sinni si fa dare 4 mila euro per la Sagra dell’albicocca. Marconia di Pisticci si sa è una delle capitali mondiali della moda, tant’è che per l’evento “moda marconia”, la stessa Comunità Montana prende 2 mila euro. Il festival etnico di  Nova Siri pesa 3 mila euro. Per ricordare Albino Pierro a Tursi, ci vogliono 10 mila euro. Il doppi, invece per un “lucania film festival” a Pisticci. E ancora 10 mila euro per “Cinema Craco”.

Piot Sali e Sud

Per un’arrampicata sulla roccia ad Abriola spesi 2 mila euro, mentre un giro in mountain bike, costa 3 mila euro. Per la Sagra della Pastorale ad Anzi, spesi 4 mila e 500 euro, ma per quella del cinghiale 4 mila. A Laurenzana il Palio Carmelitano è costato 11 mila e 500 euro. Di che si tratta?  Non lo sappiamo. Evidentemente non leggiamo le riviste internazionali in lingua inglese. A Potenza la gara di fuochi pirotecnici “Fuochi sul Basento”, pesa 35 mila euro. Grande manifestazione che raduna turisti provenienti dalla contrade montane del capoluogo e dai paesi viciniori. A Tito la rassegna internazionale di jazz vale 9 mila euro. Non si contano le rassegne internazionali in Basilicata, anche tutte sullo stesso campo. Incredibile come siamo aperti al mondo. A Sasso di Castalda c’è una festa da ballo all’aperto, 3 mila e 500 euro.

Piot Pollino

A Latronico viene finanziato il cartellone estivo del paese, 28 mila euro. A Chiaromonte anche, con 20 mila euro. Il cartellone estivo a Rotonda pesa 18 mila euro. Il premio del lago a Senise vale 15 mila euro. Il festival del tartufi a Calvera e a Carbone 3 mila euro a testa.

E i risultati?

Nel 2010 questi eventi sono costati oltre 2 milioni e 500 mila euro. Chissà quanto turismo hanno portato nel territorio. Ci sarà pure un metodo di valutazione a posteriori. Siamo curiosi di sapere com’è andata nel 2010. Intanto diamo un’occhiata al 2011.

Nel 2011 ancora feste e festicciole paesane

Il sabato santo di Rionero in Vulture vale 2 mila euro, mentre “verso Monticchio 2012 ha pesato 50 mila euro. Siamo nel 2012, ma ancora non abbiamo capito verso dove si voleva andare considerato il fatto che Monticchio rimane un deserto abbandonato. Cantinando Enogea di Barile vale 10 mila euro, molto meno le feste della trebbiatura ad Atella e a Montemilone, 5 mila euro a testa. Ma la trebbiatura a Lavello vale 20 mila euro. A Nemoli 4 mila euro per il carnevale. A Matera un torneo di mini basket in piazza vale 10 mila euro. Per l’agosto a Pomarico versati 7 mila e 500 euro. Ci fermiamo qui, ma non prima di aver segnalato un evento importantissimo a Rivello: la festa della zucca, per soli 300 euro. Nel 2011 sono stati spesi in totale oltre 2 milioni di euro.

Tutto utile, per carità

Insomma siamo a circa 5 milioni di euro in due anni. Denaro che non ha creato occupazione, non ha stabilizzato eventi di interesse turistico rilevante. Feste, balli e bicchierini. Però questo modo di utilizzare i soldi pubblici una certa utilità ce l’ha. Serve a distribuire prebende e merendine agli  amici o magari a costringere la gente ad inchinarsi all’assessore di turno. Per certa politica, elemosinare contributi per la festa della zucca o della polenta, è più importante dello sviluppo del territorio. Con le zucche si possono fare molte cose, ma se manca il sale…