Il senatore Viceconte e quei modi da ruvido imperatore

7 dicembre 2012 | 17:46
Share0
Il senatore Viceconte e quei modi da ruvido imperatore

Da politico di razza il senatore Viceconte si rimangia quanto detto in un’intervista rilasciata al collega Bonanata. Del resto ce lo fa capire subito: da noi si sarebbe aspettato altro solo per averci fatto la “cortesia” di rispondere

Forse caro senatore lei non sa che abbiamo il brutto vizio di documentare tutto, per evitare che poi uno si rimangi le parole. Ma non è questo che le voglio contestare. Capisco che questi per lei sono momenti di esaltazione. Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi genera una certa euforia e quindi ci si può abbandonare a dichiarazioni di cui poi ci si pente. E come è giusto che sia non ci siamo tirati indietro alla sua richiesta di rettifica. E non perchè pensavamo che potesse non dormirci la notte. Come lei ha evidenziato, non le toglie il sonno una mancata rettifica di Basilicata24. 

Detto questo mi preme ritornare sui toni usati al telefono con Eugenio Bonanata e questo non perchè io debba difendere un collega che non ha bisogno di alcuna difesa. E’ che noi i toni arroganti li rimandiamo sempre al mittente. Non ci piace chi vuol fare il grande con chi crede piccolo, poichè riteniamo che la grandezza non si misuri dalle poltrone occupate. 

Le vorrei ricordare che lei è un senatore della Repubblica italiana e come tale non fa cortesie rispondendo a un giornalista. Così come le devo ricordare che un giornalista non è il giullare di nessun re. Forse lei s’apettava ammirazione e deferenza che noi non le abbiamo riservato. Non è nostra abitudine. Per questo le voglio dire pubblicamente (la sorprenderà ma qualche lettore ce lo abbiamo anche noi) che non permetto nè a lei nè a nessun altro di usare toni arroganti con chi fa il proprio lavoro con dedizione e professionalità. Il suo aplomb da imperatore lo riservi ai suoi fedeli scudieri. Qua non è aria, siamo in Basilicata, non in una colonia dei secoli che furono. E anche in Basilicata, forse stando a Roma non se n’è accorto, usiamo la testa, e non per piegarla al cospetto di alcuno. In attesa di vederla a “Porta a Porta” se ne faccia una ragione.