Gestione dei rifiuti in Basilicata

30 dicembre 2012 | 16:29
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Gestione dei rifiuti in Basilicata

Quella della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani  è il segno più tangibile del fallimento della classe politica ed amministrava regionale.

Facciamo il punto della situazione

Nel 2011, ogni abitante della Basilicata ne ha prodotti 368 Kg/anno e  nel 2010 ne erano 377 Kg/anno, la  produzione di rifiuti  più bassa d’Italia,la media nazionale è  di 536 Kg/anno e quella  meridionale di 495 Kg/anno.   Le nostre fonti sono ufficiali: Ato rifiuti, gestione commissariale.

La Regione nei suoi DGR utilizza dati dell’associazionismo  di regime opportunamente finanziato. Gli obiettivi di servizio fissati dal POR Basilicata (40% entro il 2013) o dalle Leggi nazionali (65% entro il 2012) sono distanti, la percentuale di raccolta differenziata  è del 17,80%,  in provincia di Potenza (19,87%) e  quella di Matera (14,50%). il totale di munnezza prodotta è solo  di 215 mila tonn.  Dalle fonti ufficiali  Potenza differenzia il 23,71% –  l’umido differenziato di Potenza  va a finire in discarica   come sembra emergere dalla indagine di questi giorni della Procura di Potenza-,  Matera  ne differenzia il 19,31%.  La Regione Basilicata che non si avvale delle fonti ufficiali , pubblica dati   dell’associazionismo “collaborativo” e sono  22,19 per Potenza e ben 25,27 per Matera- livello che sarà raggiunto,forse, alla fine del 2012-. Il Documento Propedeutico utile a creare il nuovo piano regionale dei Rifiuti curato dalla Giunta regionale  è aria fritta  ed anche i dati non sono attendibili, superati dai fatti che si accavallano giornalmente.

Tracce di un nuovo piano non ve n’è eppure risorse da mettere in campo per far partire una raccolta differenziata  porta a porta ve ne sono, 20 Milioni di Euro circa, e sono sufficienti sia per il bacino Centro sia per l’area del basso Basento, inclusa Matera. Bisogna solo partire  con un direttore d’orchestra che si preoccupi  di organizzare le cose per benino, superare nei fatti i campanili comunali ed ignorare il bubbone Acta, rinviandolo al Comune di Potenza. Mancano gli impianti di compostaggio al momento? Verranno. Oggi il nostro umido lo portiamo a comuni viciniori di altre regione tenuto conto  delle scarse quantità prodotte , parliamo al massimo di 80 mila tonn., quando saremo al 60% di differenziata.

Lo stato dell’arte ad oggi.

Abbiamo l’inceneritore Fenice che, a distanza di circa 4 anni da quando si seppe pubblicamente che inquinava le falde,   non si è capito  se continua ad inquinare o meno , senza voler parlare del piano di bonifica perché è in alto mare; da 7 mesi siamo in una sorta di limbo, in attesa. Con apposita conferenza dei servizi e con delibera di giunta del Comune di Melfi venne deciso di immettere liquidi traccianti nelle condotte dei reflui per conoscere se  le perdite  che inquinavano le falde acquifere  erano state riparate.

Non se ne sa più nulla  ed il Sindaco di Melfi, Valvano, è impegnato in altre  attività

Fenice con tutte le sue zone d’ombra è divenuto centrale per il ciclo dei rifiuti della Basilicata tanto è che già a Novembre ha raggiunto il limite annuo autorizzato delle 30 mila tonn.  l’anno  precedente si era fermato a poco più di 20 mila; la Regione si sta affrettando a concedere un incremento di lavorazione pari ad altre 9 mila tonn.  Altro che ciclo dei rifiuti avviati al riciclo come detta l’Europa, parliamo di ciclo dei rifiuti avviati ad incenerimento ed a discariche che funzionano male  o fanno il gioco delle tre carte come l’indagine  recente della Procura di Potenza richiama. La discarica di Potenza – Pallareta- quella  di Lauria sono sotto sequestro perchè inquinavano. La discarica  di Matera è un oggetto misterioso che va avanti attendendo un AIA scaduta da oltre un anno,  non ha i pozzi peizometrici così non si sa se inquina o meno le falde. Il Sindaco di Venosa scopre adesso che la sua discarica è esaurita eppure ad Ottobre del 2012 veniva data una disponibilità di 20 mila tonn. Dalla Regione  non è mai stata fatta chiarezza  sul giro dei rifiuti  denunziato dai sindaci di Lavello e di Rionero; i rifiuti che giungevano da quei centri  a Venosa pare siano stati avviati  tal quale direttamente a Fenice  e qualcuno ci ha lucrato  sulla differenza dei costi- Portare i rifiuti a Venosa costa 165 Euro a tonn. portarli a Fenice  significa spenderne  110 a tonn.  Il sindaco Annale, di Lavello oggi dimissionario parlò di “corretto smaltimento indifferenziato” . Stessi dubbi sono stati esternati dal Sindaco di Rionero, Placido, che avendo dato avvio alla raccolta porta a porta  conferisce alla piattaforma di Venosa un prodotto già differenziato  e non esclude che possa essere riaccorpato  ed inviato a Fenice e, comunque,  l’umido differenziato  finisce miseramente in discarica pagando i costi della stabilizzazione . Il comune di Rionero ha una differenziata pari al 43,18 %. Medesime perplessità sono state espresse dal sindaco Valvano di Melfi specie per gli anni trascorsi.

Tutta la vicenda presenta  zone d’ombra  e  può essere simile a quella  della quale se ne è occupata la magistratura in questi giorni e che ha coinvolto, con angolature diverse,  la gestione delle  discariche di Tricarico, Salandra, Matera e Pisticci oltre al cosiddetto centro di trasferenza di Tito   che raccoglie i rifiuti del Bacino Centro. In conclusione malgrado lo sfascio  descritto non si vede ancora uno straccio di piano finalizzato al riciclo come le direttive europee indicano malgrado le risorse per realizzarlo siano disponibili. 

                                                                                                                         X Città Plurale- Matera

                                                                                                                                      Pio Abiusi