Con 456, De Ruggieri torna a casa

3 dicembre 2012 | 15:22
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Con 456, De Ruggieri torna a casa

Prende il via  la sessione Teatri Lucani della Stagione Teatrale Teatri Uniti d’Italia con lo spettacolo: 456, di Mattia Torre. In scena, al Teatro Duni giovedi 6 dicembre alle 21, ci sarà anche Carlo De Ruggieri, attore materano di cinema, teatro e televisione, che ha frequentato i primi stage di recitazione presso il Circolo La Scaletta, e successivamente si trasferisce a Roma. Il suo debutto da attore avviene nel 1990 nel film Il sole anche di notte dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, girato proprio a Matera. Successivamente interpreterà il ruolo di Renzo nel film Fiorile (1992) anch’esso diretto dai fratelli Taviani. Dopo aver alternato diverse esperienze sia come attore teatrale che cinematografico, nel 2003 interpreta il ruolo di obiettore nel film Piovono mucche. Successivamente interpreta il ruolo di Lorenzo lo stagista nella serie televisiva Boris, dalla quale nel 2010 viene tratto il film cinematografico dal titolo Boris – Il film. Nel 2012 partecipa alla sit com Camera Café.
456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo. E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà. 456 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri. Per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. In ogni caso siamo soli, e siamo in lotta. 456 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo protettivo e aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità nei confronti degli altri, il cinismo, la paura. 456 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.