Chissenefrega della radioattività tra Pisticci e Ferrandina

12 dicembre 2012 | 10:12
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Chissenefrega della radioattività tra Pisticci e Ferrandina

Se non interessa alla magistratura perchè dovrebbe interessare alla Regione o all’Arpab. Parola di assessore all’Ambiente di un feudo in cui anche la merda viene spacciata per oro

L’8 settembre 2012 abbiamo pubblicato un’inchiesta sulla presenza di radioattività nei Calanchi della provincia di Matera. Non ci siamo inventati nulla, purtroppo. Dopo diverse segnalazioni siamo andati nei luoghi indicati da alcuni testimoni. Ci siamo andati più volte, nel giro di tre mesi, per effettuare dei rilievi. Ovviamente ci siamo avvalsi della collaborazione di un geologo che, munito di sofisticate apparecchiature ci ha fatto toccare con mano quanto ci avevano segnalato le nostre fonti. I rilievi nei Calanchi tra Pisticci e Ferrandina ci hanno consegnato un quadro allarmante. Presenza di radioattività oltre i limiti. E di molto. Tanto che il geologo che era con noi ci invitò a non respirare e ad allontanarci il prima possibile da quell’area.

Alla nostra inchiesta ne era seguita un’interrogazione del consigliere regionale Gianni Rosa, che chiedeva “se la notizia riguardante la possibile presenza di rifiuti tossici evidenziata dalla inchiesta di Basilicata24 corrispondesse al vero; quali sono i risultati delle analisi condotte dagli enti regionali se esistenti; se sono state intraprese ulteriori azioni di monitoraggio ambientale. Inoltre, si chiedeva, in considerazione che la notizia era diventata di enorme rilevanza presso la popolazione residente nella zona e desta preoccupazione sull’origine e le cause del particolare fenomeno rilevato, l’immediato intervento dell’Arpab e/o ASM per determinare compiutamente le cause ed i motivi del fenomeno segnalato“.

La risposta all’interrogazione è arrivata nel giro di poco. Il consigliere Rosa, ma ancora più i timori dei cittadini che vivono in quelle aree, sono stati liquidati, dall’assessorato all’Ambiente con tre righe: “in riscontro alla nota …, si precisa che trattandosi di presumibili rifiuti tossici illegali e non essendo stato investito dalla magistratura, l’ufficio scrivente non ha notizie inerenti la problematica in oggetto”. L’assessore Mazzocco, che firma la risposta all’interrogazione di Rosa, sa per certo che la magistratura non si sta occupando del caso. Non possiamo che fare chapeau al cospetto di un assessore così ben introdotto negli ambienti giudiziari da sapere che non v’è nessuna indagine sulla questione radioattività nei Calanchi.

Ma il fatto che la magistratura non si stia occupando del caso (questo lo dice l’assessore) non esime la Regione dal mettere in atto le misure di controllo e prevenzione attraverso gli organismi competenti. Perchè allora viene da chiedersi a cosa serve l’Arpab. Forse l’assessore Mazzocco dimentica che la Regione dispone di un’Agenzia per la protezione dell’ambiente che oltre a rilevare la presenza di pollini nell’aria avrebbe ben altri compiti. Ma questa è un’altra storia. La risposta dell’assessorato invece è la solita storia. “C’era una volta un paese così incivile che un rappresentante delle istituzioni si poteva permettere il lusso di  snobbare la salute dei cittadini senza correre il rischio di essere defenestrato ( rimpasti in giunta a parte). Un paese in cui anche la merda veniva fatta passare per oro che una volta nelle tasche dei cittadini ricominciava a puzzare più di prima”.