Caro amico mio Gigio Gigi

24 dicembre 2012 | 15:23
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Caro amico mio Gigio Gigi

Caro amico mio Gigio Gigi, come stai?

Qui, da noi, il Natale ci porta in regalo un combattivo e violento (nelle parole, ma non v’è violenza peggiore in una società che si vanta di essere civile) Berlusconi, un enigmatico e presuntuoso Monti, un bonaccione, ma tutto sommato saggio, Bersani, un monotematico Casini, un disperato Fini, e un esercito di esagitati in cerca di una conferma.

D’Alema in Tv ha fatto una bella figura, non foss’altro per la circostanza, di non poco conto, che non si presenterà più alle politiche. Questo, e cioè quello del ritorno al privato, è un momento sempre elegante, nella vita di un uomo famoso, difficilmente colto al volo, però.

Evidentemente c’è chi può permetterselo e chi no.

Berlusconi non può permetterselo, ma la sua semina negli anni ha prodotto tanto onore, tanto denaro ma anche tanta palude, da quella politica a quella giudiziaria.

A proposito di quest’ultimo, vorrei condividere con te una mia personale impressione, che, non vorrei sbagliarmi, ma potrebbe essere davvero originale, in quanto non suggerita ancora da nessuno.

Berlusconi si fa affascinare da una persona, da una idea, da un modo di comportarsi, e, a suo modo, lo mette in atto. Non conosce l’originalità, ma solo l’emulazione.

Anche se prova sempre a far meglio di chi l’ha colpito.

Ora emula Grillo. E’ sfrontato nei giudizi, quasi volgare e violento (il Fini ministro alle fogne è sgradevole e al massimo da curva di uno stadio poco signorile); cerca evidentemente di suscitare emozioni in quegli italiani più tifosi che cittadini. Oppure cerca di conquistare i dissenzienti, nella convinzione che costoro si siano allontanati perché lui si mostrava troppo moderato.

In altri tempi ha scimmiottato gli uomini di classe e di poche parole, oppure gli animatori dei villaggi vacanze. In nessuno dei casi riuscendovi, però. E’ come un prodotto cinese, quasi uguale ma totalmente diverso, soprattutto per qualità.

E’ un vero e proprio bluff, e ha fregato anche me, per troppi anni.

Ma io sono un ingenuo e non faccio testo.

In questi giorni di riflessione, però, devo analizzare anche il mio percorso politico personale.

Da sempre affascinato dal mondo radicale, da sempre serio estimatore dell’anarchia più pura, non indifferente alla forma più radicale di comunismo, mi ero collocato nella moderna destra italiana, convinto che questa ponendo al centro dell’universo sociale la persona, potesse miracolosamente costituire un modello liberale e democratico, moderno e garantista.

Fini mi ha però portato a passeggio, prima da Berlusconi, scelta sciagurata, poi da Casini, scelta altrettanto sciagurata, ma quel che è peggio, snaturando, di volta in volta, la sua essenza, perdendo poco alla volta i suoi connotati, che, invece, non più di qualche mese fa, era riuscito a condensare in poche ma precise idee.

Una coalizione con qualcun altro è cosa pur necessaria in Italia, e fino a quando i partiti non diverranno meno numerosi e meno invasivi. Ma sposarsi prima con l’uno e poi con l’altro lascia l’idea di una leggerezza eccessiva, anche per un radical-anarchico-comunista di destra come me.

E allora?

E allora ci penserò su, certo di una sola cosa, e cioè della mia autonomia, ma soprattutto della mia libertà, e non mancherò di farti partecipe delle mie riflessioni.

Caro Gigio Gigi stammi bene.

E tanti tanti tanti auguri di buon Natale.