Al Mig di Castronuovo le litografie di Picasso

6 dicembre 2012 | 10:47
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Al Mig di Castronuovo le litografie di Picasso
Al Mig di Castronuovo le litografie di Picasso
Al Mig di Castronuovo le litografie di Picasso
Al Mig di Castronuovo le litografie di Picasso

Sabato 8 dicembre 2012, alle ore 19, in Castronuovo Sant’Andrea, nelle sale del Mig Museo Internazionale della Grafica e nella Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”,  serata di apertura del Natale a Castronuovo Sant’Andrea con l’inaugurazione della mostra di Pablo Picasso che continua il lavoro di informazione iniziato il 20 agosto 2011 con la storia della grafica europea e proseguito con Mirò, Degas, Renoir – Gentilini, Bonnard – Strazza, Matisse – Accardi e Dufy – Ciarrocchi.
Poiché il MIG convive con la Biblioteca, ogni incontro è all’insegna di “un libro, una mostra”. Questa volta tocca a Pablo Picasso (Malaga 25 ottobre 1881 – Mougins 8 aprile 1973), un altro nome celebre della storia dell’arte, e al volume di Jean Cocteau, Picasso de 1916 à 1961, illustrato con 24 litografie originali stampate da Mourlot a Parigi nel 1962 per le “Éditions Du Rocher” che, per il testo, composto a mano, in Bodoni, da André Dérue, si servirono dei torchi dell’Imprimerie Artistique di Monaco. Dopo Vollard, Teriade  e “Les Bibliophiles du Palais”, tre grandi editori del Novecento, entrano sulla scena lucana le “Éditions Du Rocher”, fondate a Monaco nel 1943, che, insieme ai maggiori artisti del Novecento, collaboratori appassionati per oltre mezzo secolo, molto hanno contribuito alla diffusione del libro d’arte nel mondo. Picasso de 1916 à 1961, stampato in duecentocinquantacinque copie su carta a mano Tussor, presenta, nell’esemplare in mostra (il n. 163), una stampa su carta Rives e le firme autografe dell’artista e dello scrittore. Il libro, pubblicato in occasione degli ottant’anni di Picasso e dedicato “avec ma tendresse fidèle” a Jaqueline, raccoglie una scelta di testi, in prosa e in versi, di Jean Cocteau (Maisons-Laffitte, 5 luglio 1889 – Milly-la-Forêt, 11 ottobre 1963), pubblicati tra il 1916 e il 1961. Le litografie sono un esempio lampante del cambiamento di stile operato da Picasso negli ultimi anni, tesi alla reinterpretazione dei maestri (Velázquez, Goya, Poussin, Manet, Courbet, Delacroix) attraverso una rielaborazione di segni che sembrano una miscela di stili e invece sono ancora una volta innovatori. Al tempo stesso, sono uno specchio dell’originalità e della capacità espressiva di un personaggio poliedrico come Cocteau che fu poeta, saggista, drammaturgo, sceneggiatore, disegnatore, scrittore, librettista, regista ed attore. Il romanzo I ragazzi terribili, del 1929, la pièce teatrale La voce umana, del 1930, e il film La bella e la bestia, del 1946, lo rappresentano in maniera esemplare. In controcanto, come è già avvenuto per Renoir – Gentilini, per Bonnard – Strazza, per Matisse – Accardi, per Dufy – Ciarrocchi,  il MIG, mediante una scelta di 35 opere grafiche datate 1949 – 1991, si propone di segnalare, con Pietro Consagra (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005), quanto gli italiani abbiano guardato e studiato gli artisti europei, in questo caso proprio Picasso. Ne vien fuori, dal trasferimento a Roma (1944) alla fondazione del gruppo Forma e della rivista Forma I (1947), alle personali, dal 1947, in gallerie prestigiose, alle numerose partecipazioni (la prima è del 1950) alla Biennale di Venezia, alla pubblicazione di Necessità della scultura (1952), alla presenza, in tutto il mondo, nelle più importanti mostre storiche (a partire dal 1952), fino alla presenza a Matera con la costituzione del “Fronte dell’Arte” (1978) e all’antologica della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1989), come grafica, scultura, pittura e letteratura (la mostra mette in luce la lunga consuetudine con Saba, Sinisgalli, De Libero, Guillen, Yeats) abbiano camminato in perfetta sintonia, con “l’idea preponderante di esprimere il ritmo drammatico della vita d’oggi con elementi plastici che dovrebbero essere la sintesi formale delle azioni dell’uomo, a contatto con gli ingranaggi di questa società dove sono necessarie volontà, forza, ottimismo, semplicità, chiarezza”. L’idea prima, il germe, il progetto del lavoro di Consagra è il disegno che vede il suo compimento nella scultura. L’evoluzione e la sistemazione definitiva, però, avvengono nella grafica che ha una chiarezza di linguaggio fin dai primi momenti. La grafica registra, riassume e racchiude tutte le cognizioni sommate attraverso il disegno, la pittura e la scultura. È fantasia, ricerca, esperienza e provocazione. È la vera estensione della memoria. La mostra è anche l’occasione per ricordare un amico di Castronuovo a cui dedicò, nel 1978, anche un acquaforte e, nel 1984, la grande ringhiera che rende unica Piazza della Civiltà Contadina.