Agrobios, cronaca di una morte annunciata

12 dicembre 2012 | 13:06
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Agrobios, cronaca di una morte annunciata

Era destinata a finire e così è stato, la seduta del Consiglio Regionale di ieri ha decretato la fine ingloriosa di una di quelle tante società nate con ottimi propositi e finite per una mancata ed oculata gestione manageriale. Così Metapontum Agrobios srl muore. In tutti questi anni le varie Giunte regionali hanno perpetrato un “accanimento terapeutico” con l’immissione continua di denaro pubblico dimostratosi inutile. Tante volte siamo intervenuti rispetto ad una gestione tutta “politica” della società, sulla mancanza di una leadership capace e di una strategia industriale precisa. Si è andati avanti con le “sovvenzioni” pubbliche che rimpinguavano gli scarsi ricavi prodotti e coprivano le enormi spese del personale. Ma la vicenda che la Regione risolve con la chiusura della società apre ora una questione di giustizia sociale, ovvero si è deciso di spostare i dipendenti in due enti strumentali pubblici Arpab e Alsia. Non mi permetto di entrare nel merito della professionalità dei singoli che rispetto, ma certamente parliamo di persone assunte in una “srl privata” senza concorso che oggi trovano l’assunzione pubblica.
La realtà che Agrobios con un management scelto dalla politica, pagato profumatamente con denaro pubblico, si era trasformata da Ente di Ricerca a “postificio regionale”. Da chi e con quali modalità sono state effettuate le assunzioni in questi anni? Quando si sono fatte le continue iniezioni di finanza pubblica, qualcuno si è accorto che Agrobios aveva problemi seri? Certamente, ma si è preferito voltare la testa altrove, facendo in modo che se non si affrontasse il problema alla radice. Come al solito si preferisce arrivare alla fine, quando urge l’emergenza, in questo caso la salvaguardia del lavoro, onde spostare l’attenzione e evitare di parlare di responsabilità, di cosa è stato fatto e di cosa si poteva fare. Un atteggiamento doroteo che preferisce dilungare nel tempo le criticità senza affrontarle, in attesa che o i tempi fanno dimenticare i problemi o i problemi si rimandano con artifici, ma alla fine i conti si pagano sempre. L’ignavia del “Sistema Basilicata” voluto dal “De Filippo & C. spa” sta creando falle sempre più grandi nelle varie governance, ora tocca ad Agrobios e domani forse all’Asi, all’Arbea o ad altri enti mantenuti in piedi per essere dei “postifici” del Potere. Se questo centrosinistra continuerà a dilapidare soldi pubblici, di altre Agrobios ne avremo tante, questo e solo la punta dell’iceberg, invece di ottimizzare le risorse pubbliche in politiche di sviluppo e di crescita si preferisce mantenere in pedi un sistema di strutture sub regionali e di società che non producono con troppi ed inutili dipendenti e una politica di assistenzialismo che prosciuga un bilancio regionale sempre meno ricco.

Gianni Rosa, consigliere regionale Pdl