Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale

14 novembre 2012 | 17:24
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Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale
Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale
Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale
Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale
Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale
Uova e fumogeni contro il Consiglio Regionale

Il 14 novembre lucano non è stato certo meno duro rispetto al resto d’Italia e d’Europa: studenti, precari e disoccupati sono scesi in piazza a Potenza, in un corteo che ha portato i manifestanti davanti il Consiglio Regionale. Il 14 novembre lucano non è stato certo meno duro rispetto al resto d’Italia e d’Europa: studenti, precari e disoccupati sono scesi in piazza a Potenza, in un corteo che da Piazza Zara ha portato i manifestanti davanti il Consiglio Regionale, dove non sono mancati momenti di tensione, con lanci di uova e fumogeni all’indirizzo di un Consiglio Regionale sbarrato. Dopo l’“assedio” del Consiglio la protesta è proseguita sotto la sede della Regione Basilicata e quindi in un corteo selvaggio per le vie di Potenza. Lungo il tragitto i manifestanti hanno incontrato il consigliere regionale Alessandro Singetta, bersagliato duramente da fischi e cori. Il corteo e l’intera giornata si è poi conclusa con l’occupazione momentanea di due istituti superiori, l’ITC F. S. Nitti e l’Istituto IPSSAR.

Il Movimento Studentesco Lucano, rinvigorito da questa mobilitazione, “rivendica” pienamente l’intera giornata, dicendosi stanco di una politica attendista e di compromesso e deciso a far salire il clima di conflittualità, allo scopo di riappropriarsi del proprio presente.

Questo il comunicato che il Movimento Studentesco e il Coordinamento delle Reti Autorganizzate hanno congiuntamente redatto:

Come nel resto d’Italia e d’Europa, anche a Potenza studenti, lavoratori, precari e disoccupati sono scesi in piazza contro le misure di austerity e contro le politiche del rigore che le “governance” regionali, nazionali ed europee ci vogliono imporre!
In 1500 abbiamo dato vita ad un corteo dato vita al corteo determinato , rabbioso e conflittuale , con l’intenzione di riprenderci pezzo dopo pezzo tutto quello che ci spetta, a partire dalla facoltà di decidere delle nostre vite, e di rompere la ritualità della protesta solo simbolica. Ci siamo diretti compatti e determinati verso la sede del Consiglio Regionale della Basilicata, con l’intenzione di entrare e tenerci dentro un’assemblea pubblica e autogestita in cui dar voce alla rabbia di un intero popolo lucano stanco di vivere in uno stato di precarietà e di povertà in una regione che non ha più alcuna intenzione di essere sempre più terra di emigrazione e inquinamento.
Alle nostre ragioni hanno risposto le porte sbarrate di un Palazzo sempre più isolato e sempre meno espressivo del volere popolare; alla nostra intenzione di riprenderci gli spazi di democrazia diretta che ci sono stati tolti hanno risposto gli spintoni delle Forze dell’Ordine. Ma questo non ci stupisce e non ci spaventa, per questo non ci siamo fermati: fumogeni e lanci di uova hanno battezzato un movimento studentesco lucano finalmente unito, stanco di chiacchiere e azioni simboliche, deciso a riprendersi il proprio presente. Siamo stanchi infatti di chi ( come la CGIL) porta avanti solo una politica “al ribasso” , fatta di rassegnazione se non di aperto boicottaggio di chi invece vuole lottare veramente: non a caso di fronte ad un attacco così generalizzato a diritti, salari, welfare la loro risposta si traduce in “sciopericchi” da 4 ore, miseri presidi ( più simili a comizi elettorali che ad azioni di protesta) senza alcuna intenzione di delegittimare un sistema repressivo e anti-democratico, votate, al contrario, a una politica del compromesso complice e non più accettabile.

La rabbia di studenti, precari e disoccupati, però, non si è fermata con l’assedio al palazzo del Consiglio Regionale, proseguendo prima davanti la sede della Regione Basilicata e evolvendosi poi in un corteo selvaggio che, bloccando il traffico, si è diretto verso due scuole simbolo del capoluogo e le ha occupate: l’ITC Francesco Saverio Nitti e l’Istituto Alberghiero IPSAR. E QUESTO NON E’ CHE L’INIZIO! Saremo di nuovo in piazza il 17 novembre.
Assemblee autorganizzate sono in programma per venerdì 16 novembre per discutere le modalità di lotta in vista delle prossime importanti date.