Sciopero Cgil, pochi i lavoratori in piazza

14 novembre 2012 | 17:25
Share0
Sciopero Cgil, pochi i lavoratori in piazza
Sciopero Cgil, pochi i lavoratori in piazza
Sciopero Cgil, pochi i lavoratori in piazza

Pochi lavoratori sono scesi in piazza a Matera per aderire allo sciopero generale nazionale di 4 ore organizzato da Cgil. “Gente lasciata alla disperazione da un welfare più debole”.

Una giornata di protesta “per il lavoro e la solidarietà contro l’austerita”, organizzata in occasione della  mobilitazione europea indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati, per cambiare le politiche europee e quelle nazionali a partire dalle legge di stabilità. “Le politiche di austerità non hanno portato quell’occupazione, quello sviluppo, quella crescita che si aspettava, ha spiegato Manuela Taratufolo, segretario generale CGIL Matera, anzi le diseguaglianze sono aumentate nei diversi settori, la gente proprio perché c’è un welfare sempre meno forte, è lasciata ai suoi problemi alla sua disperazione.

Un problema cruciale anche per il nostro Paese e la nostra Provincia,ha continuato Taratufolo, dove a fronte di tanti problemi come la mancanza di lavoro, la disoccupazione giovanile e la precarietà, quello che ci preoccupa particolarmente in questo momento è la questione degli ammortizzatori sociali, meno risorse significherà meno garanzie e quindi un problema maggiore per una Provincia come la nostra dove tanti sono i cassintegrati, tante sono le fabbriche chiuse, tanti sono i lavoratori in mobilità. Lavoratori come quelli presenti in piazza, prevalentemente uomini over 50 con famiglia, ex operai e dipendenti fuori dal mercato del lavoro, ma ancora lontani dalla pensione. Tra loro ad esempio c’è un ex operaio della Nicoletti, fabbrica del mobile imbottito di Matera, in cassintegrazione da più di 4 anni, che dopo molte promesse infrante conserva una labile speranza in un accordo di programma per il polo del mobile imbottito, di cui si dovrebbe discutere a fine mese. “Da anni ormai ci ripetono che in primavera le cose cambieranno, racconta l’ex operaio Nicoletti, ma qui non si vede ancora la luce”. Accanto a lui c’è un operaio della I.L.A. Valdadige di Matera, azienda che produce laterizi, che dallo scorso settembre ha messo in cassintegrazione i suoi 60 dipendenti perchè c’è un sovrappiù di produzione da smaltire. A lui è stato promesso a breve il reintegro, ma non si sa ancora quando. Nella sua fabbrica non entrerà più un esodato della Italtractor di Potenza, azienda metalmeccanica, che da circa 700 dipendenti che aveva negli anni ’70 è passata agli attuali 200. “Nell’ultimo anno non hanno rinnovato il contratto a 40 dipendenti precari, ha raccontato l’ex operaio, e il loro lavoro è ricaduto su chi è rimasto, peggiorando notevolmente la situazione”.
La situazione non va certo meglio nel pubblico impiego, come ad esempio per l ‘Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. “Il 15 novembre noi lavoratori dell’INPS con il sindacato UIL parteciperemo a un presidio davanti al Parlamento, ha spiegato Giovanni Gaudiano, dipendente Inps Matera, per protestare contro i tagli del governo Monti, che nell’ Istituto di Previdenza Sociale vorrebbe tagliare circa 4.000 unità. Una situazione paradossale- ha continuato Gaudiano- se si pensa che soltanto lo scorso anno la Corte dei Conti parlò, invece, di mancanza di organico nell’INPS, tale da non permettere di fornire i servizi ai cittadini con efficacia ed efficienza. Così domani saremo di nuovo in piazza a Roma per far sentire la nostra voce”.