Province, decreto è invotabile

12 novembre 2012 | 11:31
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Province, decreto è invotabile

Il decreto sulla riorganizzazione delle Province, così com’è, è invotabile. Il testo varato dal governo è pieno di anomalie e incongruenze, frutto anche di una poco attenta analisi storica e culturale dei territori. Emblematici gli esempi della Basilicata e del Molise, a cosa serve una Provincia grande come la Regione? Una duplicazione inutile. Se lo scopo è solo quello di risparmiare, bene ma non si spacci per riforma epocale una cieca operazione di taglia e cuci territoriale. Il decreto prevede un riordino delle Province – aggiunge l’esponente del movimento arancione – basato esclusivamente su criteri numerici che tuttavia non descrivono appieno le diversità territoriali, delle quali è indispensabile tenere conto. Spesso alcune Province, pur essendo così vicine, hanno tradizione, cultura e storia, molto lontane. Pertanto, in sede referente nelle Commissioni Parlamentari, ed in particolare nelle Commissioni di Bilancio e Finanze della camera dei deputati, con Pippo Fallica e Marco Pugliese, faremo delle proposte emendative volte al miglioramento del provvedimento. Innanzitutto dando la possibilità ai cittadini di poter esprimere il proprio parere sui cambiamenti del loro territorio, così come sancito dalla nostra Costituzione. Speriamo che Governo voglia accettare le modifiche del Parlamento.

Gianfranco Miccichè, leader Grande Sud