Piano casa, positiva la nuova legge

21 novembre 2012 | 10:26
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Piano casa, positiva la nuova legge

Le misure per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso procedure più snelle per il rilascio del permesso di costruire, contenute nella nuova legge regionale approvata ieri (martedì 20 novembre ndr) in Consiglio Regionale, sono elementi positivi per favorire con il rilancio del comparto edile l’occupazione in un settore che sul fronte del lavoro, in un anno, ha pagato un prezzo altissimo in termini di licenziamenti, sospensioni e disoccupati cronici. I punti più qualificanti della normativa, che modifica alcune leggi regionali precedenti, riguardano la possibilità di ampliamenti entro il limite massimo del 20% delle superfici esistenti; il cambio di destinazione d’uso di alcune strutture; la delocalizzazione dalle aree urbane alle aree industriali di attività non più compatibili con il contesto urbano; il permesso di costruire in deroga; la più efficace definizione dei termini di segnalazione di inizio attività rispetto alla Dia (dichiarazione di inizio attività). C’è voluto quasi un anno dagli Stati Generali delle Costruzioni in Basilicata (5 dicembre 2011) ma un passo importante è stato compiuto in direzione delle proposte che unitariamente i sindacati confederali di categoria e tutte le associazioni imprenditoriali, del mondo della cooperazione e dell’artigianato edile, hanno definito con indicazioni di lavoro specifiche per la Giunta regionale. Adesso le nostre aspettative per l’apertura, quanto prima, di nuovi cantieri sono rivolte alle azioni contenute nella nuova legge per favorire incrementi di volumetria agli edifici residenziali, l’ampliamento delle superfici esistenti degli edifici non residenziali, la ristrutturazione e il rinnovamento degli edifici non residenziali, i piani di riqualificazione di aree urbane degradate anche con il riconoscimento di forme di premialità. Ci sono però altri compiti che spettano alla Regione e alle Pubbliche Amministrazioni per non vanificare il “buono” introdotto con la normativa, tra i quali, il superamento di ritardi “epocali” da parte delle amministrazioni locali nella adozione dei nuovi strumenti di pianificazione, regolamentazione urbanistica ed assetto del territorio; di ritardi nell’avvio dei programmi di edilizia privata, housing sociale e riqualificazione del patrimonio edilizio; il superamento dell’ assenza di uno specifico polo tecnologico regionale della bio-edilizia, integrato con il distretto dell’energia; l’eccessiva frammentazione e scarsa efficienza delle stazioni appaltanti locali nella gestione strategica e funzionale delle attività di programmazione, finanziamento ed effettiva cantierizzazione delle opere pubbliche; la scarsa attenzione alla qualità delle progettazioni”. E’ sicuramente utile che l’Osservatorio Regionale sulle Opere Pubbliche promuova un approfondimento della nuova legge per individuare strumenti in grado di accelerarne la pratica attuazione. L’impegno straordinario che continuiamo a richiedere a tutti – istituzioni e partiti – deriva da un assunto incontrovertibile: sostenere il settore delle costruzioni significa sostenere l’intera economia regionale.

Domenico Palma, segretario Feneal Uil Basilicata