In piazza contro la criminalità

8 novembre 2012 | 17:31
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In piazza contro la criminalità

Dopo gli attentati criminali degli ultimi tempi ai danni di alcuni imprenditori del Metapontino, Libera Basilicata ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione sul territorio dal titolo “Io non ho paura”. Nei comuni di Nova Siri, Rotondella, Policoro, Tursi, Scanzano, Montalbano, Pisticci e Bernalda sono stati affissi manifesti e distribuiti volantini per invogliare la popolazione a resistere e a non abbassare la guardia. “Trentaquattro attentanti in due anni – si legge in una nota dell’associazione antimafia- fra incendi, sparatorie e intimidazioni a imprenditori, consiglieri comunali e poliziotti, non possono essere sottovalutati. La criminalità ha alzato il tiro e pensa così di intimorire i cittadini. Perciò è importante che le persone oneste reagiscano e facciano sentire la loro voce. Non si può lasciare che i criminali si impadroniscano delle città e delle coscienze. Chi ha subito, chi è sotto ricatto, chi sa qualcosa esca allo scoperto. Il silenzio è sempre complice. Chiunque abbia qualcosa da dire e voglia essere supportato nella denuncia può rivolgersi allo Sportello S.O.S Giustizia (Tel.0971/273119; mail: sportellopotenza@libera.it), un servizio di assistenza e sostegno alle vittime della criminalità promosso da Libera”.

Per Libera però la denuncia privata non basta. “Bisogna scendere in piazza ed essere in tanti a gridare ad alta voce: ”Noi ci siamo e non abbiamo paura!”. Invitiamo pertanto la cittadinanza a partecipare alla Manifestazione Contro Tutte le Criminalità che si terrà sabato 10 novembre, in piazza Eraclea a Policoro, a partire dalle ore 9:00”. All’evento, promosso da diverse associazioni (tra cui Libera), parrocchie, partiti, circoli, sindacati, scuole, istituzioni, organizzazioni studentesche e singoli cittadini, interverrà don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera. “Mai come in questo momento- conclude la nota di Libera- è condivisa da tutti la necessità di far fronte comune contro qualsiasi atto criminale, manifestando la propria disapprovazione e sostenendo la partecipazione collettiva come impegno civile”.