I pensionati devono restituire una parte di pensione

“Piove sul bagnato- scrivono in una nota Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil di Basilicata-Nei prossimi giorni migliaia di pensionati si vedranno recapitare a casa una lettera (in alcuni casi anche due) con cui Inps e Inpdap chiedono la restituzione di quote di pensione a seguito della verifica dei redditi percepiti nell’anno 2010”.
“Purtroppo, la condizione economica e sociale dei pensionati in questa regione è drammatica- dichiarano i segretari generali di SPI, FNP e UILP Maria Lorusso, Vincenzo Pardi, Mario Capece- oltre l’80% dei pensionati percepisce una pensione fino a 700 euro euro, parliamo di persone che possono essere definite povere, che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che in questo periodo di grave crisi sostituiscono lo stato e svolgono la funzione di ammortizzatore sociale per intere famiglie falcidiate da disoccupazione, cassa integrazione e mobilità. In Basilicata, infatti, una famiglia su tre è povera e in molti casi si inizia a rinunciare anche ai beni di prima necessità, e si è costretti a scegliere tra pagare le bollette oppure comprare le medicine. La decisione dell’Inps e dell’Inpdap cade nel momento sbagliato, in un tempo in cui austerità per i pensionati è diventata l’unica regola di vita”. “Il rigore del governo Monti-prosegue la nota- e le scelte di fare continuamente cassa sulle spalle dei soliti noti: lavoratori dipendenti, lavoratori precari e pensionati, sta provocando un vero e proprio disastro sociale condito con un netto aumento delle diseguaglianze sociali”. “In buona sostanza- conclude la nota- considerata l’entità degli indebiti, il momento di grave crisi, le condizioni spesso di fragilità delle persone interessate, oltre all’impatto di natura sociale che questo potrebbe determinare, la scelta di chiedere questi rimborsi va riconsiderata, affrontata e discussa per tempo. Per questo è stato già richiesto incontro alla Direzione Inps regionale della Basilicata per affrontare e chiarire le problematiche di merito”.