Dopo 20miliardi di euro la ricostruzione è ancora incompleta

23 novembre 2012 | 11:50
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Dopo 20miliardi di euro la ricostruzione è ancora incompleta

Oggi è il 32esimo anniversario del terremoto del 1980. Dal 1981 ad oggi, con la legge 219 e successive, si stima, per difetto, che i vari governi abbiano stanziato più o meno una cifra di 60 miliardi di euro. Cifra che avrebbe dovuto servire per la ricostruzione e per le azioni rivolte al tentativo di creare sviluppo nelle regioni comprese nel “cratere”, con il quale, in termini tecnici, si intende la circoscrizione dell’area soggetta a danni. Quest’area, dal 1981, quando si cominciarono a quantificare i danni, in poi, si è dilatata sempre di più. Si è allargata, per esclusivi motivi politici, dalle province di Avellino e Potenza, fino a quelle di Salerno, Foggia, Matera e una piccola parte della Calabria e del Molise. È divenuta l’occasione per creare un salvadanaio pubblico per Democrazia cristiana, Pci, Psi,  e capibastone politici di varie fattezze in termini di importanza (i vari De Mita, Pomicimo, Colombo ecc. e i piccoli sindaci e politici locali). In Basilicata di quei 60 miliardi ne sono arrivati circa un terzo, quindi 20 miliardi di euro. Una cifra che per la sua grandezza è persino difficile scrivere. Una quantità di danaro pubblico gestita, come spesso accade, da un grumo di potere col solo scopo di alimentare la macchina del clientelismo, intesa nel più ampio spettro possibile, e consolidare posizioni di governo, anche esse intese nel senso più ampio possibile, da quello politico a quello malavitoso. Hanno creato zone industriali inutili, regalando, col giusto tornaconto, milioni di euro a banditi travestiti da industriali. Hanno dato  corso alla realizzazione di opere pubbliche che ad oggi non si sa ancora quando e se verranno completate, affidando i lavori a millantatori con l’abito degli imprenditori. Ma la cosa più raccapricciante è che la ricostruzione non è ancora terminata. Qualcuno a distanza di 30 anni vive ancora in un container. E purtroppo i responsabili di questo disastro e i loro legittimi ed illegittimi eredi, sono ancora al governo di questa regione. Hanno trovato casa comune nel centrosinistra di Basilicata. Spero, per il bene di questa terra, che avvenga un altro grande terremoto, questa volta però di carattere politico. Forse dalle macerie che produrrà, la nostra Lucania potrà avere un futuro diverso dal miserevole passato.

Donato Ramunno, capogruppo Pdl Rionero in Vulture