Berlusconi depotenzia il centrodestra

28 novembre 2012 | 20:24
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Berlusconi depotenzia il centrodestra

Ho subito creduto nel Pdl, un’intuizione del presidente Berlusconi per creare una casa unica per i moderati del centrodestra italiano, e fu un’operazione vincente come dimostrarono le politiche del 2008 e le regionali del 2010. Rimango ancora convinto che il Popolo della Libertà può assolvere questa funzione, in un paese quale è l’Italia con un elettorato prettamente moderato e conservatore che desidera trovare e farsi rappresentare da un partito di centrodestra moderno ed europeo, che dia una visione di cosa debba essere l’Italia da qui a 10 anni, che dia risposte alle esigenze del paese e che abbia una strategia per far uscire la nostra Italia dalla crisi economica.
Il Popolo della Libertà alla sua fondazione ebbe anche il merito di fondere un partito non strutturato quale Forza Italia ed un partito fortemente radicato nel territorio quale Alleanza Nazionale, la capacità di attirare voti al Nord come Fi e la forza elettorale di An nel centro-sud. Per questo non condivido l’idea dell’On. Silvio Berlusconi e tanto meno le sue intenzioni di creare un nuovo partito di plastica riciclando il vecchio modello di Forza Italia, che andava bene nel 1994 ma non più nel 2012. Lo reputo un grave errore che sta disorientando i nostri elettori, che dopo aver creduto nel soggetto unico vedono una possibile scissione che non ha poi reali motivi politici. Invece di riflettere sulle debolezze del centrodestra italiano, ovvero di essere forte elettoralmente ma incapace di strutturarsi nei territori e nelle comunità, l’on Berlusconi sta pensando di mettere su un altro partito di plastica sulla falsa riga di Fi, una struttura liquida che poggia sulla sua personalità; da utilizzare solo nei momenti topici delle elezioni. No, preferisco il Pdl di Alfano da correggere in tante cose ma nato da uno straordinario tesseramento, consolidato dai congressi provinciali dove si è discusso di politica, con l’ambizione di radicarlo anche nel più piccolo paese italiano.
La mossa, anzi le mosse a sorpresa dell’on. Berlusconi depotenziano il centrodestra italiano e vanificano uno sforzo collettivo fatto dai simpatizzanti e dagli iscritti, cioè da quella base che è stata l’artefice di tante vittorie elettorali. Vanifica ogni possibilità di coagulare il voto e la rappresentanza di un potenziale elettorato che può riportare il centrodestra a governare questo Paese. Vanifica l’impegno ed il sacrificio di quel milione di tesserati che ha creduto nei congressi, in un rinnovato Pdl ed anche nelle primarie.
Io rimarrò al fianco di chi crede nel Pdl, mentre coloro che ormai ne sono lontani o per mille motivazioni non si sentono parte del partito prendano le loro decisioni, ma sopratutto siano trasparenti e chiari senza aspettare i giochi romani.
La politica deve essere anche avere il coraggio di dichiarare le proprie intenzioni e di esserne conseguenti. Questo vale anche per la Basilicata, dove il Pdl è ancora il secondo partito politico ed ha un’ampia rappresentanza istituzionale. Non possiamo permettere noi dirigenti- qualunque sia poi la nostra decisione- di lasciare i nostri elettori e la nostra dirigenza locale all’oscuro di cio’ che domani sarà o potrà essere.
Gia abbiamo l’anomalia di un segretario regionale che vive fuori e ben poco segue le vicende lucane, unico caso tra i partiti radicati nei territori. Ognuno sia libero nella sua decisione, ma ne sia anche conseguente, dato che anche la fase congressuale è risultata incompleta per il non agire e il non proporre politiche vere, concrete e per la Basilicata ed i Lucani. Il vizio di una classe dirigente di stampo notabiliare, il cui unico scopo risulta essere garantirsi poltrona personale e carriera personale. Non sono un amante del “rottamare” ne credo nel “Nuovismo” in politica, ma sono un fautore della “gavetta” del lavoro sul campo e dell’allargamento di un partito alla società ed ai giovani; si i giovani che corriamo di perdere per l’inerzia di molti dirigenti vecchio stampo.
Io sto con il Pdl, vorrei conoscere le intenzioni degli altri dirigenti lucani del Pdl e conoscere senza simulazioni cosa intendano fare. Sopratutto lo vogliono sapere sia le migliaia di nostri tesserati che l’opinione pubblica lucana. Un atto di coraggio e di franchezza se no aiutano ad alimentare sia lo sconcerto nel nostro elettorato che le critiche dell’anti politica sempre più imperante.

Gianni Rosa, vice coordinatore vicario Pdl Basilicata