Alle prossime elezioni un listone del popolo lucano

2 novembre 2012 | 15:39
Share0
Alle prossime elezioni un listone del popolo lucano

L’annuncio dell’arrivo della ricarica della card carburanti per 140,25 euro non ci fa certamente fare salti di gioia. Anzi, riapre quella ferita, in verità mai rimarginata, dei troppo scarsi benefici che derivano, soprattutto al “popolo del petrolio”, dall’ estrazione degli idrocarburi della Val d’Agri. Dobbiamo prepararci alla fase elettorale che vedrà ancora una volta i politici in giro per la valle e per la regione a promettere quella svolta nell’utilizzo delle royalties del petrolio che non arriva mai e continua ad essere motivo di propaganda utile a recuperare consensi. Ma chi ha fatto questi calcoli si sbaglia di grosso. Come Indignati Lucani non crediamo che i cittadini possano ricadere nella trappola. Abbiamo avviato una riflessione per ora tutta interna al nostro movimento per capire i limiti della nostra protesta o meglio perché l’indignazione, da sempre accompagna a proposte costruttive come testimoniano le iniziative che abbiamo fatto in tutti i campi, non riesce ad incidere, come vorremmo nell’interesse collettivo, nei Palazzi Regionali e della politica. Una ragione è senz’altro quella dell’atteggiamento diffuso di delega. I cittadini che mi fermano e mi incoraggiano a proseguire nell’azione di denuncia e protesta, senza demordere mi “delegano” a farlo per loro e solo in rare occasioni sono disponibili a metterci la faccia e a farsi vedere in manifestazioni-assemblee pubbliche. E’ giunto il momento di porsi il problema di come entrare nelle istituzioni regionali, locali e nazionali per portare il nostro punto di vista e per farlo pesare anche sapendo di correre il rischio della pura testimonianza. Credo che il movimento popolare anti-trivella, quello della tutela dell’ambiente e della salute, quello per il lavoro ai giovani e alle donne, quello dei senza-partito siano cresciuti abbastanza in Basilicata per fare il salto in politica. Di qui l’idea che abbiamo lanciato nella nostra assemblea di promuovere gli Stati Generali dei movimenti, comitati, organismi popolari, ecc. e verificare la possibilità di un “listone” del popolo lucano alle prossime politiche. Possiamo essere in questo modo, riaffermando la volontà di cittadinanza attiva, l’autentica alternativa al non voto, alla rassegnazione e al disimpegno che sono i fattori su cui può contare la classe dirigente e politica regionale per sperare di sopravvivere rispetto allo tsunami dell’indignazione popolare.

Filippo Massaro, presidente Csail-Indignati Lucani