“Un concorso che profuma d’ingiustizia”

9 ottobre 2012 | 16:35
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“Un concorso che profuma d’ingiustizia”

Il Movimento politico contro l’indifferenza Sui-GeneriS condanna il concorso bandito dal Ministro Profumo che si svolgerà nei prossimi mesi. La scuola pubblica italiana è investita dall’ennesimo atto inconcludente e ingiusto perpetrato  dall’intoccabile Governo tecnico, che questa volta dimostra di avere davvero poco o nulla di tecnico. Sui-GeneriS ritiene che il prof. Profumo non abbia le competenze e le conoscenze necessarie per gestire ed organizzare la scuola italiana, quindi chiede le dimissioni del ministro e il ritiro del concorso bandito il giorno 24-09-2012. In un periodo delicato per la storia economica dell’Occidente e dell’Italia, non possiamo permetterci  errori macroscopici ed atti ingiusti e non meritocratici. Sì, perché secondo noi il famigerato concorso è un atto scellerato ed ingiusto in quanto non raggiunge nessuno degli obiettivi annunciati dal ministro e, soprattutto, non permette a nessun under 30  di concorrere ad una cattedra. Esso crea solo una nuova ed  ennesima concorrenza fra i docenti iscritti nelle famigerate GAE, quelle graduatorie in cui sono presenti docenti che hanno superato concorsi a numero chiuso ed hanno frequentato le SISS, ossia scuole di specializzazione all’insegnamento , che prevedevano il superamento di  decine di esami universitari e la frequenza di tirocini presso le scuole statali, nonché un esame finale per ogni classe di concorso con valore abilitante. Di docenti precari abilitati che hanno superato questi esami ce ne sono circa 150000 e sono tutti inseriti nelle GAE, quindi Sui-GeneriS chiede di immettere in ruolo, nei prossimi 3 anni, tutti i docenti inseriti nelle suddette graduatorie e successivamente di individuare nuovi metodi di reclutamento per il futuro, evitando di creare situazioni paradossali come quelle che si sono ripetute negli ultimi anni, causando innumerevoli danni alla scuola italiana e  danneggiando la qualità della didattica. Il danno più grave che tale situazione di perenne precarietà sta creando è la discontinuità didattica, perché essa danneggia concretamente gli studenti italiani, che ogni anno o ogni mese vedono cambiare i propri docenti, compromettendo inesorabilmente e, in alcuni casi, per sempre la loro preparazione che non sarà comparabile con i loro coetanei del Nord Europa che hanno la possibilità invece di avere docenti stabili, motivati e ben retribuiti. Inoltre, nelle scuole di periferia, il continuo cambiamento del corpo docente precario sta creando una vera e propria emergenza educativa, infatti gli studenti non riconoscono e non rispettano  adeguatamente i  docenti che cambiano frequentemente, perché hanno capito che non avranno il tempo di intervenire sui loro comportamenti e sulla loro disciplina.

Questo concorso esclude tutti i giovani laureati e meno giovani docenti non abilitati che hanno intrapreso il percorso del TFA, tirocini formativi attivi a numero chiuso che sono stati attivati durante la scorsa estate fra numerose polemiche a causa delle modalità di selezione e che, paradossalmente, non sono collegati a questo nuovo e indecifrabile concorso voluto a tutti costi dal Ministro Profumo. Il suo compito doveva essere quello di traghettatore e non di distruttore della scuola italiana, ha deciso prima  di attivare i TFA e poi di bandire un  concorso che esclude tutto e tutti, infatti numerosi sindacati stanno preparando centinaia di ricorsi al TAR, d’altronde giuridicamente il testo del bando mostra numerose pecche, quindi sicuramente i giudici fermeranno questo scempio. A questo punto, noi ci chiediamo che senso ha tutto questo spreco di danaro pubblico in piena crisi e in piena recessione da parte del Governo tecnico, infatti sia il concorso sia le sentenze dei giudici costeranno centinaia di milioni di euro allo Stato, che sarebbero serviti, piuttosto,  ad esaurire le graduatorie di precari abilitati e a  creare i presupposti per formare la futura classe docente, in maniera oculata e pianificata. I telegiornali e i media hanno pubblicizzato in maniera esponenziale il concorso Profumo, pensando che fosse un atto che il mondo della scuola aspettasse dal 1999, mentre l’unico atto che la scuola sta aspettando da anni è la messa in ruolo dei docenti precari abilitati e, invece,  l’unico risultato prodotto dal concorso è un cattivo “PROFUMO DI INGIUSTIZIA”.

Sui Generis