Tribunale di Melfi

17 ottobre 2012 | 16:37
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Tribunale di Melfi

Il Consiglio regionale, nella seduta del 16 ottobre, ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Modifica dei criteri di revisione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari” presentata dai consiglieri Navazio e Mollica. “Si tratta di una prima vera e reale risposta politica – commenta soddisfatto Navazio – a chi, ottusamente, non ha capito o, peggio ancora, non ha voluto capire le ragioni per mantenere i presidi giudiziari”.

All’indomani della pubblicazione sulla G.U. n.213 del 12 settembre, del decreto legislativo n.155/2010 attuativo della delega contenuta nel decreto legge 138/2011, che fissa in dodici mesi il termine decorso il quale diventano efficaci le disposizioni sulla riduzione degli uffici giudiziari ordinari e della deliberazione della Giunta comunale di Melfi che assume l’impegno di reperire le risorse finanziarie necessarie a garantire il funzionamento della struttura del tribunale per il quinquennio prossimo, un altro passo avanti è stato compiuto per il tribunale di Melfi.

L’iniziativa legislativa, spiega l’esponente di Io Amo la Lucania, fa proprie le prerogative dell’art. 121 comma 2 della Costituzione secondo cui anche i Consigli regionali possano fare proposte di legge alle Camere.

Il testo, che ha visto come primo firmatario Alfonso Ernesto Navazio, intende modificare la Legge delega n.148/2011 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n.138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari”, al fine di garantire che tra i criteri di revisione della geografia giudiziaria “abbiano priorità la salvaguardia del presidio territoriale dello Stato, tenuto conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio, della carenza di collegamenti stradali e ferroviari all’interno delle circoscrizioni di riferimento, del tasso di criminalità organizzata” (art.1).

Tra gli obbiettivi della proposta, anche quello di estendere la facoltà data ai Comuni di farsi carico degli oneri di funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace, di sostenere le spese relative ai costi degli edifici giudiziari in luogo del Ministero della Giustizia al fine di garantire la permanenza del Tribunale nel proprio comprensorio (artt. 3 e 4). Inoltre il testo chiarisce che il criterio di individuazione dei Distretti di Corti d’Appello deve essere basato sulla presenza di minimo 3 tribunali (art.2), senza fissare il numero massimo. I riferimenti alle sezioni distaccate dei tribunali sono stati aggiunti al testo con un emendamento proposto dal Presidente della I commissione consiliare permanente, Vincenzo Santochirico.

“La proposta di legge – spiega Navazio – sarà presentata al Presidente del Senato della Repubblica, per l’avvio dell’iter parlamentare, considerato il regolamento interno di Palazzo Madama, che ne agevola la procedura. Infatti, l’articolo 74, comma 4 del Regolamento del Senato stabilisce che “le competenti commissioni debbono iniziare l’esame dei disegni di legge presentati dai Consigli regionali ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione ad esse assegnati entro e non oltre un mese dal deferimento”.

“La parola adesso al Parlamento – precisa Navazio – ed ai parlamentari che possono ri-appropriarsi delle proprie prerogative fissando criteri più stringenti, nella consapevolezza che il tempo della legislazione sta per scadere”.

“Apprezzo molto lo spirito di concretezza e sensibilità verso la materia dimostrato dal Presidente della Giunta, Vito De Filippo e dal Presidente del Consiglio, Vincenzo Folino che non hanno esitato a portare in aula l’iniziativa legislativa, a distanza di poche settimane dal mio appello per dare corso ad un iter veloce seguendo così una corsia preferenziale. Il voto di ieri sera dimostra – conclude Navazio – che quando la politica trova le ragioni di coesione può alzare la voce e conseguire risultati positivi.”