Piazza Prefettura è quasi ultimata. E la statua?

3 ottobre 2012 | 16:56
Share0
Piazza Prefettura è quasi ultimata. E la statua?

Diciamo la verità il potentino non è mai contento. Polemico, saccente si mette lì e giudica. For example ‘sta piazza non gli va proprio giù.

Piazza Prefettura è quasi ultimata e sono apparsi tanti pali color ruggine, che, però, pare, verranno colorati con una pittura speciale fatta fabbricare giustappunto per l’occasione da un artigiano del Cadore. Scherzo, ovvio, sarà una pittura speciale ma non si può dire niente prima per non vanificare l’effetto sorpresa. I pali, comunque, corrono lungo tutta la piazza e probabilmente illumineranno le nostre serate e le nostre notti in centro. In verità sembra un inno all’impiccagione, ma non è così, tranquilli, anche perché, pare, verrà applicata a ogni palo una bella targhetta col divieto “d’impiccagione”.

I potentini, comunque, sornioni, guardano. Non si lasciano convincere né sono preda di facili entusiasmi: al momento opportuno spareranno qualche sentenza zeppa di sarcasmo, ma finirà lì, i politici stiano tranquilli, quando si dovrà votare sapranno equamente rispettare le proporzioni della nostra bislacca democrazia, e diranno ogni cento, settanta sì al sistema, venti alla cosiddetta opposizione-sistema, e dieci alle frattaglie-sistema; in pratica un cento per cento allo status quo. Il problema, piuttosto, è altrove. Il rifacimento della piazza aveva creato aspettative di non poco conto. Il governatore, già governatore, chissà se futuro governatore, già si immaginava una bella statua al primo governatore della Basilicata prestato dalla filosofia alla politica, per gentile concessione del mondo della letteratura, seppur pagando, con un comodo leasing senza riscatto.

L’indecisione riguardava solo la direzione del suo sguardo: andava ritratto mentre lo volgeva in basso verso il popolo, oppure coraggioso e dritto in avanti verso un futuro inimmaginabile che solo lui può intravedere, o ancora verso l’alto a simboleggiare il suo particolare rapporto col Padreterno? Vi renderete facilmente conto che non vedersi la statua al centro della piazza lo ha sconcertato, prima, e sconfortato, dopo.

A dire il vero identico pensierino l’aveva fatto anche nonno Emilio, il quale si vedeva semplicemente in piedi col testo originario della costituzione sul palmo della mano destra e con il braccio sinistro teso a battere un ipotetico ritmo alla sua appassionata lettura. I nominati esimi politici dicono avessero avuto garanzie a riguardo, e, invece, le cose sono andate ben diversamente. Inannzitutto i progettisti hanno detto che “No, non usa più, e che cappero, mica siamo ai tempi di Garibaldi o delle grandi guerre!”, e poi il saggio sindaco ha pensato “La statua mia poteva pure starci, ma la statua di un altro mai”.

Certo è che il potentino, sarcastico ma devoto, ritiene si sia persa un’occasione; seppur divisi fra colombisti, e defilippiani, una statua se l’aspettavano. E se non una statua almeno un obelisco lo desideravano. O almeno una fontana con vasca, anche senza pesci, insomma qualcosa che riempisse e rassicurasse. Qualcuno più sarcastico o realista di altri aveva pensato a uno spaventamacchine, memore di quando la piazza radunava solo autovetture e non cristiani, e sicuro che, prima o poi, questa ZTL passerà di moda. Ma hanno vinto i progettisti, e forse è giusto che sia così, dai.

E vedrete che alla fine, passati cinque o sei anni, cioè il tempo di farci l’abitudine, la piazza piacerà ai potentini, e guai a chi gliela toccherà. Basta che il tempo faccia il suo corso, e che quello che oggi è nuovo, diventi vecchio, e passa ogni ansia.