Nessuna favola parla dell’uomo nero di Palermo

19 ottobre 2012 | 20:27
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Nessuna favola parla dell’uomo nero di Palermo

Un brutto giorno arriva l’uomo nero e ti porta via una figlia. Non è come quello delle favole, questo non si dissolve con il “vissero felici e contenti”

Quello di Palermo è un femminicidio ma anche un figlicidio. Vedere le immagini di quel padre in lacrime sorretto da un agente di polizia mi ha profondamente commosso. Un genitore che probabilmente non riesce a spiegarsi come mai, un ragazzo di 23 anni, che non accetta la fine della relazione con la figlia, arrivi a uccidere. Qualcuno gli dirà che sua figlia è l’ennesima vittima di un femminicidio. E magari gli snocciolerà la (lunga, lunghissima) lista di nomi di vittime dell'”amore respinto”.

A Palermo il fidanzato respinto per non lasciare niente di intentato, le sorelle Petrucci, Carmela e Lucia, dopo averle attese al rientro da scuola le ha colpite entrambe. Si scaglia con la solita barbara furia dell’uomo rifiutato. Ne uccide una, l’altra, la sua ex, la ferisce gravemente. Era lei che doveva finire sotto la lama del suo coltello, ma la sorella gli ha rovinato la festa. Ha intercettato lei la coltellata mortale.

L’omicida si chiama Samuele Caruso. E’ giovanissimo anche lui, ha solo 23 anni. E una vita davanti. Lui. Lucia, 18enne studentessa del Liceo Classico lo aveva lasciato. Anche lei, se riesce a superare il trauma, ha una vita davanti. E poi c’è la vittima. Carmela 17 anni, che probabilmente voleva difendere la sorella dalla furia dell’ex. Voleva fare il medico. A scuola era bravissima. Le foto la mostrano spensierata e sorridente. Anche lei aveva una vita davanti. Proprio come l’assassino, che però ce l’ha ancora. Se Caruso verrà condannato, e mi auguro al massimo della pena, diventerà uno da rieducare. Lo dice la Costituzione. A Caino restano i suoi diritti di essere umano. Nessuno lo potrà toccare. Abele capirà. E poi chissà fra qualche anno Caino si pentirà, chiederà scusa. Fa parte del percorso di rieducazione prendere coscienza del male fatto. Ne trarrà giovamento. Si riconcilierà con se stesso. Glielo auguro. Intanto Carmela è morta a 17 anni. Uccisa dall’ex fidanzato della sorella che l’ha colpita per sbaglio. Qualcuno spieghi a quel padre perchè l’uomo nero potrà avere una seconda possibilità e sua figlia no. Lui, nelle favole che ha raccontato a Carmela quando era piccola, non riesce a trovare la risposta.