L’involuzione continua, il peggio è in corso

25 ottobre 2012 | 23:53
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L’involuzione continua, il peggio è in corso

Ci sono cose che non possono entrare come voci nella partita doppia del bilancio regionale. Una Regione non può dire “non ci sono soldi” Non può dirlo quando si tratta di servizi sociali ed educativi.  Non può.  Non esiste una giustificazione che sia tale.  Gli anziani in difficoltà devono essere assistiti. I bambini hanno diritto ad una vita degna. Le persone con disabilità hanno diritto al sostegno e all’autonomia. Una Regione non può dire “non ci son o soldi” quando si tratta di servizi essenziali, costituzionalmente garantiti, che riguardano la vita delle persone più disagiate. No non si può.  L’assessore che spiega la sua impotenza dinanzi ai vincoli del patto di stabilità. Il presidente che si giustifica con i tagli del Governo. Il Consigliere regionale che fa spallucce perché non ha l’autorità per agire. Sono cazzate abnormi. I soldi ci sono, ciò che manca è la capacità di gestirli. I soldi ci sono, ciò che manca è la volontà di usarli per l’interesse generale, per il bene collettivo. E se anche non ci fossero, questi soldi, ci sarebbero comunque. Dove? Nella politica di bilancio che manca di coraggio, di serietà, di saggezza. I soldi ci sono nella Sanità che usa le risorse del petrolio perché da sola, obesa e sfacciata, non ce la fa a mantenersi. I soldi ci sono negli sprechi degli autoparchi dove le fiat panda consumano olio come una nave. Nei rimborsi benzina falsati, nelle decisioni scellerate come il reddito ponte e il programma Copes. Ci sono nell’alta stupidità della formazione inutile. Nei carrozzoni inservibili e spendaccioni, nelle multe milionarie degli enti sub regionali. Nelle clientele, nella corruzione e nella concussione. I soldi ci sono. Tanti, nell’allegra gestione dei fondi europei, nelle long list, negli incarichi agli amici, negli appalti pilotati, negli intrecci societari delle aziende che scappano con la cassa. I soldi ci sono. Nel mercato nero dei rifiuti, nel mercato dell’inquinamento. Ma soprattutto i soldi sono in bilancio. Evidenti, luminosi, inequivocabili. Bisogna solo avere il coraggio di scegliere. Non si può dire ad una persona anziana che ha bisogno dell’assistenza a domicilio “mi dispiace è colpa del patto di stabilità”. E’ un’affermazione crudele e stupida. Non si può dire ad un bambino che ha bisogno di sostegno educativo “mi dispiace, ma il Governo ha tagliato i fondi”. E’ un’affermazione violenta e stupida. Non si può dire ad una persona disabile “per il momento si arrangi, vedremo che cosa possiamo fare, ma con la crisi è difficile”. E’ una risposta che ti fa incazzare. Chi ha la responsabilità di dare risposte ai cittadini e non le sa dare, deve semplicemente farsi da parte. Non esiste alcuna giustificazione se non quella della propria incapacità o della individuale tendenza ad occuparsi di altri affari. Ho sentito spesso l’affermazione famosa: “ma che ci posso fare io!”. Niente, niente, perciò vattene. In Basilicata stanno morendo i servizi sociali. Anzi sono in coma. Cittadini senza assistenza, operatori senza retribuzione, territori senza servizi. E se qualcosa muore abbiate almeno la decenza di non dire “non ci sono soldi per il funerale”. Siete degli incapaci o siete delle comiche figure. Magari siete dei furbi che pensano di restare a galla, nonostante tutto. L’attuale Giunta regionale della Basilicata è quanto di più grave e pericoloso sia capitato ai cittadini lucani negli ultimi anni. Quando si riuniscono questi assessori c’è sempre di che preoccuparsi.