La dignità dei lucani messa all’asta da Pd e Pdl

25 ottobre 2012 | 18:46
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La dignità dei lucani messa all’asta da Pd e Pdl

L’invito al PdL da parte del Presidente De Filippo, di partecipare ad un incontro con il ministro Patroni Griffi sulla questione Province la dice lunga sui “corretti” rapporti fra forze politiche responsabili.

 Al di là della questione specifica, non è la prima volta che questo tipo di interlocuzioni accade. Il serio argomento della vicenda Provincia imponeva un approccio diverso e sicuramente un invito allargato. Invece la fa da padrona la tracotanza, può darsi la logica dei numeri.  Di certo la sicumera. Noi peones non abbiamo diritto di interpello. A volte guardati con fastidio non serviamo a fini ragionamenti ma solo a numerici traguardi. Come vuole la tradizione e come vogliono far credere. Loro sono i dominus della situazione, i big impettiti che insieme, nel gioco delle carte, mettono all’asta la conquista della dignità della popolo lucano. Ma ben attenti, chiaramente, a non farlo sotto gli occhi di tutti. Vogliono farci godere dei loro privilegi e tanto deve bastare. Non puoi andare sui giornali, non puoi essere intervistato (perché anche tu hai qualcosa da dire?). Puoi raccogliere solo indiscrezioni e passa parola. Non ci riconosciamo nell’elegia del peones. E vogliamo mettere a nudo le due facce della stessa medaglia (il copyright è il nostro, a proposito). Lo scellerato connubio a dispetto della sana dialettica politica e dell’effettivo pluralismo. Il Pd e il PdL, racchiusi nel loro narcisismo, vivono di simbiotiche relazioni ed il sospetto di una recita mal riuscita prende il sopravvento. Durante il dibattito consiliare abbiamo sollevato un dubbio, abbiamo dato un appunto e abbiamo favorito, correggendola, una soluzione non ipocrita che, in assenza di parlamentari (oggi cavalcanti sulle ali dei tifosi), di consessi istituzionali e dei soliti dibattiti estivi, anticipasse un diverso e rinnovato regionalismo della Basilicata, che non guardasse solo alle bilance ed ai contrappesi istituzionali ma che rafforzasse identità ed unità, consolidandone i punti di forza. Che Roma consideri la Basilicata come noi peones?!

Alfonso Ernesto Navazio, presidente di Io Amo la Lucania