Istituto Zooprofilattico Puglia e Basilicata

29 ottobre 2012 | 14:26
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Istituto Zooprofilattico Puglia e Basilicata

Troppe irregolarità per un Istituto che si configura come ente pubblico erogatore di servizi tecnico scientifici a tecnologia avanzata e che, nell’ambito del servizio sanitario nazionale, deve garantire alle Regioni e ad altre aziende sanitarie locali il supporto tecnico scientifico necessario all’espletamento delle funzioni in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria. Stiamo parlando dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata dove, dalla relazione negativa di Onofrio Mongelli, dirigente del Servizio programmazione assistenza territoriale e prevenzione della Regione Puglia, sarebbe stato rilevato  “un degrado funzionale”
dell’Istituto riconducibile principalmente alla mancata applicazione di parti salienti del Contratto nazionale del lavoro per il personale medico-sanitario ma anche una “sospetta illegittimità” di incarichi di direzione amministrativa e tecnica affidati e criticità della gestione economico-finanziaria.

Con un’interrogazione al Presidente De Filippo viene dettagliatamente messo in luce l’iter amministrativo oltre che il silenzio da parte della Regione Basilicata di fronte all’azione intrapresa dalla Regione Puglia sul commissariamento dell’Istituto. Nello specifico il dirigente del Servizio Programmazione Assistenza
Territoriale e Prevenzione della Regione Puglia con una nota del 18 marzo 2010, indirizzata all’Assessore alle Politiche della Salute della medesima regione, denunciava un “degrado funzionale” dell’Istituto e contestualmente chiedeva all’Assessore alle Politiche della Salute di valutare la possibilità di commissariamento dell’Istituto. Il competente Servizio Programmazione Assistenza Ospedaliera e Specialistica della Regione Puglia chiedeva così l’attivazione di una visita ispettiva
urgente da parte del Nucleo Ispettivo Regionale (NIR). Dall’ indagine ispettiva emergeva, oltre “all’illegittimità della prorogatio” del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto dal 1990 e del relativo Presidente dal 1995, numerose irregolarità, disfunzioni e criticità in relazione alla nomina del Direttore generale dell’Istituto,
agli atti di bilancio, alla stabilizzazione del personale, alla contrattazione integrativa. La Giunta Regionale pugliese, con la DGR n.2648 del 30 novembre 2010, ha avviato così il procedimento per lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, che ha sede a
Foggia.
Una decisione che, a quanto pare, ha lasciato completamente indifferente la Regione Basilicata rimasta in evidente silenzio. Come può una struttura in prorogatio, continuare a spendere, nel 2011 circa 100mila euro di retribuzione per gli incarichi. Ovviamente politici. Solo per citarne qualcuno, oltre 23mila euro all’anno per il presidente o i quasi 19mila euro per il vicepresidente”. La Regione Basilicata, dunque, preferisce non esprimersi rispetto all’azione intrapresa dalla Regione Puglia prima nel 2010 e sollecitata poi con una nota successiva nel marzo 2011 nei confronti di un Istituto che, sulla base degli esiti circa le valutazioni di performance messo in atto dal Ministero della Salute dove si registra una performance complessivamente buona, presenta una forte criticità per l’area della
ricerca. Una delle componenti fondamenti per un istituto sperimentale. Chiedo dunque di conoscere i motivi per i quali,  la Regione Basilicata non si è espressa rispetto all’azione intrapresa dalla Regione Puglia, le valutazioni rispetto alla nota del dirigente dell’Ufficio Ispettivo della Regione che evidenziava oltre all’illegittimità della prorogatio del Consiglio di Amministrazione, numerose irregolarità, disfunzioni e che avrebbero compromesso il regolare funzionamento dell’Izspb. In ultimo chiedo al Governatore di conoscere le azioni che intende intraprendere alla luce della Deliberazione della Giunta Regione Puglia che, per i gravi motivi espressi nella parte istruttoria della stessa, non può essere ignorata.

Alfonso Ernesto Navazio, consigliere regionale Io Amo Lucania