In Basilicata sanità low cost

25 ottobre 2012 | 10:02
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In Basilicata sanità low cost

Il 32,4% degli italiani utilizza Internet per ottenere informazioni sulla salute. Di questi, il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie, il 58,6% cerca medici e strutture cui rivolgersi, il 15,4% prenota visite ed esami attraverso la rete, il 13,9% frequenta chat, forum e web community dedicate ai temi sanitari per lo scambio di informazioni ed esperienze, il 2,8% acquista farmaci online. Da questi numeri diffusi dal Censis parte il Rapporto di Sanità Futura, associazione delle strutture sanitarie private accreditate, dedicato al fenomeno della sanità low cost (a basso costo) che sta prendendo piede anche in Basilicata. E’ difficile avere dati ufficiali sul fenomeno. La stima di Assolowcost, associazione di categoria che raggruppa operatori di vendite low cost di settori più vari, dai biglietti aerei e pacchetti turistici, all’abbigliamento, ai prodotti alimentari sino alle cure di odontoiatria ed estetica, riportata dal Censis è di un aumento di attività del 25-30 per cento all’anno per un giro d’affari di alcune centinaia di milioni. Per la spesa dei lucani il calcolo approssimativo di Sanità Futura è di 2.500-3000 lucani nell’ultimo biennio per un milione-un milione e mezzo di euro. A questi dati fa da contraltare quello del Censis: tra i 40 e i 60 mila lucani rinunciano a curarsi per problemi economici. Il numero dei cittadini della nostra regione che non può permettersi di pagare una visita specialistica, cicli di terapie e cure, di tasca propria, anzi, purtroppo, continua a crescere con la tendenza ad andare a caccia sul web delle offerte sanitarie meno costose.
Ma attenzione – mette in guardia Michele Cataldi, presidente di Sanità Futura e amministratore di Polimedica a Melfi – decidere di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica o a ad un impianto dentario non è come decidere di comprare un paio di scarpe alla moda. Di certo non può essere un acquisto impulsivo, che si fa solo perché esiste un’offerta speciale “in saldo”. Non a caso la settimana scorsa a Melfi abbiamo promosso, con l’Università Popolare F.S. Nitti un incontro didattico-scientifico sugli aspetti della nuova frontiera della terapia estetica del viso e del sorriso, per offrire innanzitutto informazione adeguata ed intendiamo organizzare altri incontri tematici.
Un altro progetto di Sanità Futura che sarà presentato a breve è un portale interamente dedicato al “pianeta sanità” con informazioni specialistiche, sulle categorie professionali, gli operatori, le imprese ma anche con informazioni semplici per i cittadini proprio per aiutarli a comprendere meglio il fenomeno low cost.
Il punto di partenza – continua Cataldi – non può che essere l’offerta calante delle prestazioni sanitarie pubbliche per le minori risorse a fronte della domanda crescente da parte dei cittadini. Ticket, superticket, tagli dei fondi sanitari, blocchi dei contratti a strutture sanitarie private accreditate, stanno sempre di più impoverendo i servizi per l’utenza e svilendo la professionalità di chi vi opera. A fronte della crisi sta passando l’idea che non è più possibile garantire la salute per tutti e l’universalità del servizio è in pericolo, con un crinale pericoloso dove l’asticella di chi ha titolo alle prestazioni pubbliche si abbassa sempre di più. Le conseguenze sono scaricate direttamente sulle piccole strutture private che specie in Basilicata sono poliambulatori, centri pluriservizi-prestazioni, vale a dire piccole imprese e non certo le grandi cliniche o i grandi centri di cura delle regioni del Nord. Fino ad oggi in questo mondo della sanità privata c’erano solo due concorrenti: il sistema accreditato, costituito in gran parte dalle strutture convenzionate con il SSN, e il privato “puro” per i cittadini più abbienti.  Adesso con le prestazioni low cost il sistema viene modificato con sempre più cittadini che “scoprono” di poter avere prestazioni sanitarie a basso prezzo, almeno per una prima volta, e non si pongono adeguatamente la questione di garanzia di qualità e professionalità. A noi che facciamo della sanità privata un’impresa di servizio, e come principio etico non per lucrare sulla salute della gente, non spaventa la concorrenza su qualità e professionalità, specie rispetto a strutture, attrezzature, ecc., di cui ci dotiamo con nostri investimenti. Piuttosto non abbiamo alcuna voglia di competere con medici e centri croati ed ungheresi che promettono cure miracolose a poco prezzo.
Sanità Futura rinnova il consiglio: attenzione alla chirurgia plastica e alle cure dentarie in offerta speciale, proposte specie su internet da gruppi commerciali che sfruttano l’impulso all’acquisto dei lettori, attraverso forti sconti per un periodo limitato di tempo: un meccanismo che induce l’acquirente a credere che si tratti di un affare così buono da non poter lasciarselo scappare. Ma se questa pratica può funzionare per una borsa o una cena, le cose cambiano quando la posta in gioco è un trattamento medico per la propria salute perché se si riducono i costi anche del 40-50%,  a farne le spese sono la sicurezza e la qualità delle prestazioni, che sono un dovere in ogni terapia.