Fa la selezione ma gli danno un punteggio non previsto nelle griglie di valutazione

3 ottobre 2012 | 18:52
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Fa la selezione ma gli danno un punteggio non previsto nelle griglie di valutazione
Fa la selezione ma gli danno un punteggio non previsto nelle griglie di valutazione
Fa la selezione ma gli danno un punteggio non previsto nelle griglie di valutazione
Fa la selezione ma gli danno un punteggio non previsto nelle griglie di valutazione

I voti stabiliti da assegnare alle risposte dei quesiti erano 0, 5, 8, 10, 14. Sull’elaborato di Glauco Messina compaiono alcuni 7. Il giovane chiede che si faccia chiarezza. La prova, il cui bando è stato pubblicato dalla Provincia di Potenza nel marzo 2012, si è svolta all’Istituto professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “G. Racioppi” di Potenza.

Tanti i giovani che da fuori regione fanno domanda per partecipare alla selezione. Tra questi anche il napoletano Glauco Messina che contatta la nostra redazione per raccontarci quella che ritiene essere una vicenda kafkiana. Il 10 luglio 2012 Messina sostiene la prova che però non va a buon fine. Infatti il 24 luglio 2012 riceve a mezzo posta prioritaria la comunicazione, da parte dell’Ufficio Attività produttive della Provincia di Potenza della non ammissione all’orale, indispensabile per il conseguimento del patentino. “Eppure- come ci racconta- avevo studiato”. Nella stessa data a mezzo posta elettronica certificata Messina scrive all’indirizzo del sig. Comminiello (Ufficio attività produttive della Provincia di Potenza) per ritirare copia del suo elaborato per le prove di Italiano e Inglese.

“Qualcosa non torna”. Facendo una valutazione delle griglie di punteggio qualcosa non torna. Infatti è necessario che chi giudica, si attenga agli indicatori che loro stessi hanno reso ai candidati secondo quanto stabilito da una griglia. Per la prova A sono contemplati 5 voti e cioè 0, 5, 8, 10, 14. Sull’elaborato di Glauco Messina però compaiono dei 7. Stesso discorso per quanto riguarda la prova B dove sono possibili solo 2 tipi di voto e cioè o 0 o 2 e non 3 (da 0 a 2).
Il 26 luglio 2012 il giovane napoletano si reca a Potenza e all’Ufficio Attività produttive riceve copia di quanto richiesto. Vuole capire cosa ha sbagliato. L’aspirante accompagnatore turistico a questo punto vuole capire quale metodo di valutazione sia stato applicato. Perché alle sue risposte sono stati attribuiti punteggi non presenti nella griglia di valutazione. A  Potenza Messina parla con il presidente della commissione esaminatrice, Donato Cappiello, il quale gli assicura che provvederà a riunire la commissione per poter “serenamente rivalutare il punteggio a lui attribuito”.

La Commissione d’esame: “Non abbiamo sbagliato”. Lo spiraglio di speranza però scompare del tutto il 10 settembre 2012. A mezzo raccomandata Glauco Messina riceve nuova comunicazione da parte dell’Ufficio Attività produttive della Provincia di Potenza, con firma del presidente della commissione esaminatrice Cappiello. In buona sostanza gli viene comunicato che resta valido il punteggio attribuito alla sua prova. “In quanto-scrive Cappiello-  sono stati rispettati i criteri generali stabiliti dalla Commissione giudicatrice; l’oggettività della prova strutturata non consente margini di dubbio; la tabella di valutazione della prova, riportata sul frontespizio della traccia dell’elaborato, ha reso espliciti al candidato indicatori e descrittori per ogni quesito posto”. Ma come in una situazione kafkiana che si rispetti è proprio quest’ultima considerazione che spinge il giovane a non darsi per vinto. Decide di parlare con l’assessore alle Attività produttive della Provincia di Potenza, Figliuolo e con lo stesso presidente Lacorazza.

“Si hai ragione”. “Contattato telefonicamente- racconta Messina- l’assessore Figliuolo mi assicura che è pronto ad interessarsi della mia vicenda dandomi addirittura ragione. Ma non passa molto tempo, che, sentita anche lui la commissione esaminatrice, cambia rotta, lanciandosi tra le altre cose in una inspiegabile e ancora non dovuta difesa d’ufficio”. Grovigli della burocrazia direte voi! E invece no. E’ lo stesso Messina a spiegarci secondo lui cosa può essere successo. “Ritengo- spiega- che si sia trattato di un increscioso, quanto banale, episodio dettato dalla totale buona fede da parte del docente che ha valutato il mio elaborato. Ha espresso voti che esulano dalla griglia di riferimento, determinando quindi la mia esclusione di fatto alla seconda parte dell’esame”.

Chi controlla il controllore? Che fare se non chiarire il metodo di valutazione? Tra il serio e il faceto il protagonista di questa storia, ci racconta che è intenzionato ad andare avanti fino a che non avrà risposte convincenti. “Ribadisco – spiega-che tale selezione mira a rilasciare autorizzazione all’esercizio della professione e nulla più, pertanto è da ritenersi al pari di una qualsiasi licenza commerciale. A questo punto non si capisce né la difesa d’ufficio della Commissione, né la mancanza di volontà degli interpellati di “sporcarsi le mani” con il quesito da me posto e che ritengo sia un diritto di ogni cittadino che si interfaccia con la pubblica amministrazione. La domanda quindi che mi sorge spontanea è a questo punto chi controlla il controllore? Perché  nessuno si prende la briga di leggere quanto vado a giusta ragione affermando”?

Una qualche attenzione però Glauco Messina l’ha già ottenuta e proprio nel mentre si aggirava per le stanze del Palazzo della Provincia, lunedì 24 settembre. Il presidente Piero Lacorazza ha incontrato il giovane assicurandogli che per quanto nelle sue possibilità ( è chiaro che il presidente Lacorazza con questo eventuale pasticcio non ha nulla a che vedere ci ha ribadito Messina) avrebbe cercato di svelare far chiarezza sul criterio di valutazione.

Vicenda paradossale, ma non senza conseguenze. Se le griglie di valutazione non fossero state rispettate il tutto si tradurrebbe in una incapacità di chi doveva valutare, e poi in perdita di tempo e denaro per chi ha partecipato alla selezione ed è stato bocciato per un errato metodo di valutazione. E’ il caso del giovane napoletano che si è rivolto a noi. Ma anche di altre persone che hanno preso parte alla selezione. “Alla base- sottolinea l’aspirante accompagnatore turistico- c’è un errore che è costato tempo e denaro a tanti ragazzi che si sono visti negare la possibilità di sostenere l’esame orale. A me personalmente questa vicenda comporta una grossa perdita di chance. Non ho infatti potuto partecipare alla selezione di un importante tour operator che, proprio in questi giorni sta componendo il team di lavoro per il 2013. Senza patentino, quello che avrei dovuto ottenere se avessi superato la selezione fatta a Potenza, non posso andare da nessuna parte”.

In attesa di ben altre valutazioni e risposte Glauco Messina armato di pazienza e tanta ironia cerca di dare una spiegazione logica ad un errore che definisce “marchiano ed evidente”. “L’insegnante che ha valutato la mia prova- racconta- si dice straconvinta del fatto che il voto sia esprimibile in scala da 0 a 14, mentre invece ciò che è scritto in maniera inequivocabile è che il voto è in relazione al descrittore del giudizio. (Così come si evince dalla prima pagina del foglio della prima prova scritta che pubblichiamo in foto ndr)”.  Invece-prosegue Messina- la docente reputa, in questa sua personalissima interpretazione, che il criterio da lei stessa adottato sia reso esplicito dalla dicitura “con punteggio massimo 14”, e che quindi possano essere utilizzati i numeri da 0 a 14 e non quelli espressamente riportati nella griglia, ovvero, ripeto, 0, 5, 8, 10, 14.

Insomma che dire, una bella gatta da pelare. Chi avrà ragione? Ai tribunali (forse) l’ardua sentenza.