Centro Oli, urge monitoraggio certo e trasparente

1 ottobre 2012 | 14:23
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Centro Oli, urge monitoraggio certo e trasparente

L’incidente al centro oli di venerdi scorso enfatizza platealmente due storiche, gravi criticità connesse alla presenza dell’attività petrolifera in Val d’Agri: l’impatto ambientale della struttura produttiva e la carenza di informazioni certe e tempestive. L’impianto di desolforizzazione (con annessi e connessi), così come dimostrato dall’esperienza ormai di un quindicennio, ha un’alta frequenza di malfunzionamenti, intoppi, incidenti: quello di venerdi in più ha fatto si che la rabbia dei cittadini valligiani per i cattivi odori o per il rumore divenisse vera e propria paura, che un’esplosione fosse inevitabilmente imminente. Una brutale presa di coscienza – quattro ore è durato l’intervento per ‘domare’ la fiamma – dell’enorme rischio potenziale lì, praticamente sotto casa. A fronte di tutto ciò, abbiamo potuto leggere le rassicurazioni Eni sulle possibili conseguenze: non può essere abbastanza.

Il potenziamento della capacità produttiva del centro oli implicherà inevitabilmente un aumento dei rischi e non può certo lasciarci tranquilli. In Val d’Agri dobbiamo ancora recuperare il tempo perduto sul fronte dei controlli e della sicurezza, per i cittadini e per l’ambiente. Urge un sistema di monitoraggio certo e trasparente, cui deve necessariamente accompagnarsi un insieme di regole e procedure chiare, oltre ad un livello di diffusione delle informazioni in tempo reale, fino ad oggi inesistente. Un sistema gestito e controllato dalla mano pubblica che sia in grado di “dettare” la linea, anche a scapito dei forti interessi economici in gioco. Un sistema che sia in grado di dare certezze e sicurezze ai cittadini che oggi invece vedono la presenza dell’industria petrolifera in Basilicata solo come una minaccia per la salute e per l’ambiente. In questo contesto non si può continuare a spacciare la presenza del petrolio come una fortuna quando piuttosto è un male inevitabile che – attraverso le royalties, se ben spese – può rappresentare una opportunità: piuttosto poco. Legambiente si rivolge al mondo del lavoro, della scuola e all’intera società civile per una rinnovato ruolo di custodi del territorio, a tutela di diritti irrinunciabili, fautori del proprio destino. Controlli, trasparenza e decisio sostegno alle aree protette queste sono le risposte che le popolazioni dei territori interessati chiedano e si aspettano di ottenere e a questi obiettivi si rivolge ancora una volta, con se possibile maggior forza e decisione, l’impegno di Legambiente.

Legambiente Circolo territoriale Val d’Agri