Basilischi, “donazioni” agli amici in carcere

26 ottobre 2012 | 17:10
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Basilischi, “donazioni” agli amici in carcere

Le vittime erano piccoli imprenditori. Cinque gli espisodi accertati nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Potenza e condotte dalla Squadra Mobile e dai Carabinieri

Estorcevano denaro “per aiutare gli amici in carcere” e lo facevano con modalità particolarmente gravi. Le vittime, erano piccoli imprenditori del potentino. A ridosso delle festività, ad esempio a Natale, i due indagati, componenti del sodalizio mafioso dei Basilischi, chiedevano una quota fissa di 100 euro. La somma aumentava quando c’era da pagare gli avvocati o altre spese. Chi non contribuiva subiva intimidazioni che diventavano sempre più violente. Come nel caso di un piccolo imprenditore edile il quale si era rifiutato di pagare quanto richiesto. Per l’uomo, che non voleva cedere all’estorsione, si è passati dal danneggiamento dell’auto, ai proitettili calibro nove, fino alla bomba carta fatta scoppiare nell’abitacolo del veicolo e all’aggressione fisica.

Le indagini avviate all’inizio del 2011 e conclusesi a inizio 2012, coordinate dal pm Basentini e condotte dalla Squadra Mobile di Potenza e dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Potenza, hanno portato alla luce un’organizzazione che ha colpito in almeno cinque occasioni. Altri episodi sono al vaglio degli inquirenti: potrebbero esserci altre vittime che però non hanno denunciato le estorsioni.

Gli inquirenti, nel corso delle indagini, hanno trovato strano che a carico di Troia ci fossero versamenti mensili di circa 500 euro pur non avendo la famiglia alcun reddito su cui contare. Grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, è stato possibile ricostruire un quadro indiziario a carico dei due. Il 42enne Franco Mancino era colui che andava a raccogliere le “donazioni”. Entrambi sono indagati, in concorso tra loro, per detenzione e porto d’arma da fuoco, danneggiamento ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini proseguono per individuare eventuali complici. I particolari dell’operazione Cobra sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal procuratore Laura Triassi nel primo pomeriggio di venerdì 26 ottobre.