Un Pdl in grande spolvero accoglie Gasparri. Ma la squadra non c’è

29 settembre 2012 | 15:49
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Un Pdl in grande spolvero accoglie Gasparri. Ma la squadra non c’è

Un Pdl in tenuta d’ordinanza quello che ha fatto da cornice alla visita di Maurizio Gasparri in Basilicata. Il presidente dei senatori del Pdl a Potenza, sabato 29 settembre, non s’è fatto mancare sorrisi, strette di mano e pacche sulle spalle ai tanti amici che in mattinata al teatro Stabile, e nel pomeriggio all’Hotel Vittoria, sono andati ad incontrarlo.

Dicevamo di un centrodestra “chiamato alle armi”. C’erano tutti. O quasi. Dai senatori Viceconte e Latronico all’onorevole Taddei, ai consiglieri regionali Venezia e Rosa. Mancava invece la squadra. A Gasparri l’arduo compito di ricomporla?

Ai giornalisti che lo hanno incontrato per un aperitivo-intervista nel Salone degli Specchi del teatro Stabile Gasparri ha risposto sia su temi lucani sia nazionali. Da buon allenatore e motivatore sostiene i suoi negando, se necessario, anche l’evidenza. Se il Pdl lucano non decolla per Gasparri è colpa di un centrosinistra saldamente radicato nel tessuto sociale lucano. Una Basilicata dai piccoli numeri è facile da tenere sotto lo schiaffo catto-comunista. Il senatore non barcolla neanche difronte ai “baccanali del Pdl laziale”. Sulle macerie romane, e sulle inevitabili rispercussioni a livello nazionale, precisa che ricostruire non significa azzerare tutto. “Non serve- sostiene-E’ utile piuttosto che ognuno dia il buon esempio”. A chi gli fa notare che è tardi chiudere a chiave dopo che il ladro ha rubato, risponde che i fenomeni degenerativi a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane altro non hanno fatto che accelerare certi processi di rinnovamento e pulizia. “Certo- ammette Gasparri- si poteva fare meglio e prima”. Ma come si dice: meglio tardi che mai! Il vero problema da arginare è la crisi della politica accentuata-secondo il senatore- dalla crisi economica. “Bisogna evitare una deriva massimalista”. Guardingo e attento a quel che dice, attaccato ad un copione ben scritto, il presidente dei senatori pidiellini rischia lo scivolone sull’Ilva di Taranto. “Può un gip- si chiede Gasparri-bloccare un comparto produttivo quale quello di Taranto? Siamo di fronte ad accanimento giudiziario. C’è un limite a tutto- aggiunge-Non può decidere un giudice le sorti di un comparto produttivo”. Quest’ultima uscita non è gradita a parecchi in sala. Anche ai suoi. A chi si sente più vicino alla realtà. L’impressione è che volutamente il senatore cerchi di mantenersi lontano dalla realtà. Per qualcuno, i più giovani, che pur gravita nel centrodestra  Gasparri a Potenza ha mostrato un volto non ben definito: “Ha dato una botta al cerchio e una alla botte”. “Non ha risposto alle nostre domande”. Sono alcuni dei commenti ascoltati dai giovani presenti all’incontro  e riportati puntualmente sui soliti social network. Nulla di nuovo dunque per chi si aspettava di sentire una dura reprimenda ai protagonisti dello “sfascio” romano. Per chi voleva toccare con mano la voglia di svoltare, l’appuntamento è rimadato. Chissà se almeno il senatore Gasparri è riuscito a rasserenare le anime in pena del Pdl di Basilicata.