Stoccaggio di anidride carbonica nel Materano

19 settembre 2012 | 13:25
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Stoccaggio di anidride carbonica nel Materano

I siti destinati ad accogliere nel sottosuolo l’anidride carbonica si trovano uno a Matera e due a Montalbano Jonico 

Nuovi siti nel materano per lo stoccaggio di CO2 (anidride carbonica). A denunciare, “l’ennesimo tentativo di sfruttamento del territorio lucano”, la Ola, Organizzazione lucana ambientalista, NoScorie Trisaia e Ambiente e Legalità, che in una nota congiunta chiedono alla Regine di pronunciare la sua
contrarietà. Le associazioni ambientaliste contestano la relazione “Caratterizzazione dei siti per lo stoccaggio della CO2” condotto da Fabio Moia del centro ricerche Cisa, dove sono indicate tre possibili aree in cui sorgeranno i siti. Uno nei pressi di Matera e due nel territorio di Montalbano Jonico, al cui interno esiste la riserva del geosito dei Calanchi a tutela del raro strato di Pleistocene medio. “Lo stoccaggio di CO2 è un’altra delle pratiche invasive e di sfruttamento del sottosuolo – dicono le associazioni – che in cambio di trenta denari di royalties a Comuni e Regione e di dodici netturbini da assumere, piegano le volontà delle amministrazioni locali, le quali, o per ignoranza o per connivenze o per disperazione, si rendono complici di una speculazione ai danni di cittadini e territori”.
L’immissione nel sottosuolo di CO2, secondo gli ambientalisti, rappresenta un pericolo per il territorio ma anche per i cittadini che abitano in prossimità di questi siti. “Lo stoccaggio di CO2 ha gli stessi rischi sismici e di contaminazione delle falde, di quelli derivanti delle perforazioni d’idrocarburi. In più i pericoli aumentano se si pensa che un’eventuale fuoriuscita potrebbe provocare danni gravi alle popolazioni. È accaduto nel 1986 in Camerun quando una fuoriuscita naturale di CO2 provocò la morte di 1800 persone”. Ciò che preoccupa maggiormente l’Ola, No Scorie Trisaia e Ambiente e Legalità, è la certezza che i siti verranno fatti, con buona pace di ogni possibile discussione in merito. La conferma, in base al loro ragionamento, partirebbe dalle parole di Vilma Mazzocco, assessore regionale all’ambiente, che il 18 settembre ha parlato di “effetto filtro” dei boschi che devono fungere da “pozzo di assorbimento della CO2”, e dall’ annunciato convegno sui vantaggi del petrolio, organizzato per il 30 novembre, 1 e 2 dicembre a Potenza dall’ordine dei geologi lucani (quasi tutti consulenti delle società minerarie o dipendenti delle società di consulenza delle stesse società minerarie). A presenziare ci sarà anche Paolo Scandone che firmò la relazione scientifica per il deposito di stoccaggio di rifiuti radioattivi a Terzo Cavone, e contro il quale manifestarono 100 mila lucani nel novembre del 2003 a Scanzano Jonico.