L’ira funesta del pelide Viceconte

4 settembre 2012 | 10:24
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L’ira funesta del pelide Viceconte

Le cronache locali ci riferiscono di un Viceconte addirittura “infuriato” in una riunione di partito tenutasi a Potenza. Oggetto del bersaglio la “moratoria” adottata dalla Regione Basilicata in tema di trivellazioni in cerca di petrolio. Moratoria che hanno votato anche i consiglieri del PDL.

Ed ecco un bell’esempio di squadra che funziona: il capitano-allenatore che la pensa diversamente dai giocatori, che, in campo, fanno di testa propria. Talchè dobbiamo chiederci se non sia mancato un collegamento significativo prima del voto, ovvero se non si sia verificata una ribellione in grande stile dei consiglieri contro il capo. Residua una terza ipotesi: e cioè che la moratoria sia arrivata inaspettatamente e che i consiglieri, impreparati, non se la siano sentita di farsi un’opinione seria e affidabile da opporre al Presidente De Filippo.

In ogni caso il Pdl lucano ha fatto una figura un po’ barbina. Inutile dire che la foga di Viceconte era diretta anche contro i suoi coraggiosi consiglieri. Ma al di là della vicenda, abbastanza buffa, che svela, se ce ne fosse bisogno, come il dibattito interno al PDL sui temi scottanti della politica lucana sia un optional mai acquistato o fornito, fa piacere che Viceconte abbia dato segnali di vita. In genere si limita a sorridere socievolmente, a mostrare l’abbronzatura, e a declinare slogan. Di questi mi ricordo quello elettorale, mai cambiato negli anni “Li manderemo a casa, a quelli del centro sinistra”, godibile, invero, nella sua sfacciata irrealizzabilità se non proprio voluta irrealizzabilità.

Viceconte, dall’alto della sua mirabile posizione, nonché statura politica, non ha mai indugiato nell’esprimere opinioni politiche approfondite. Sarà tattica, sarà altro, ma è stato sempre così. La presa di posizione di ieri, quindi, deve far riflettere. E deve far riflettere specificamente sul problema che ha causato l’ira di Viceconte, e cioè sulla moratoria: cosa si nasconde dietro quel provvedimento?

Non lo sapremo mai, e vivremo nella nostra magnifica ignoranza. Ma qualcosa c’è di sicuro. Niente che possa diventare di dominio pubblico, ovviamente. Ma in fondo è meglio così. Certe cose se non le sai forse è meglio.