Le domande scomode ai geologi lucani

20 settembre 2012 | 18:27
Share0
Le domande scomode ai geologi lucani

La Ola, Associazione Ambiente e legalità e No Scorie rivolgono ai vertici dell’ordine dei geologi della Basilicata le seguenti domande di buon senso sui motivi che hanno spinto ad organizzare a fine ottobre un convegno sulle prospettive delle attività petrolifere. Non si può far finta, infatti, che la Basilicata è all’anno zero per
quanto riguarda le attività minerarie, sia in termini di impatto ambientale sia per le negative ripercussioni sulla salute. E’ fin troppo facile trarre in questo contesto – così come scrive il prof. Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli sull’evento – le conclusioni. Esse saranno – continua il prof Ortolani- sicuramente a vantaggio delle compagnie petrolifere. I geologi lucani (o meglio i loro vertici), le istituzioni varie e gli scienziati avvaloreranno purtroppo che non c’è niente di più bello, sicuro e vantaggioso per i lucani che raddoppiare la produzione e lavorazione degli idrocarburi “.

Ma ritornando al convegno – ribadiscono le associazioni -non c’è niente di male che il convegno sia sostenuto economicamente da sponsor; sarebbe quindi molto meglio sapere chi pagherà. Il piccolo ordine dei geologi della Basilicata è così ricco da sostenere in proprio le spese del megaconvegno? i relatori verranno a loro spese o qualcuno pagherà per loro? Quale è la previsione di spesa e l’ordine quanto ha deliberato di stanziare dei propri fondi? come mai si invitano tra i relatori si invitano i rappresentanti delle compagnie minerarie (Medoilgas, ENI, etc) e consulenti notoriamente delle compagnie minerarie, come i professori Scandone, Patacca e Quattrocchi e non esponenti e ricercatori indipendenti come ad esempio il prof Ortolani ? Come mai quasi nessuno pone il problema di quello che
accade dopo il ritrovamento dei giacimenti e il loro sfruttamento? Come mai si approvano relazioni ambientali nell’ambito di iter amministrativi regionali grossolanamente carenti dal punto di vista tecnico, ambientale e dal punto di vista geologico non analizzando i piani ingegneristici dei pozzi negati dalle compagnie? chi davvero c’è dietro al convegno che appare più un marketing per i petrolieri ed una propaganda politica, che un reale approfondimento scientifico circa le gravi problematiche legate al petrolio?Come mai si è snobbato, non solo da parte dei vertici dei geologi, ma anche da parte e soprattutto della regione il convegno scientifico organizzato dal sindaco di Grumento Nova sul rischio sismico e sul ciclo dell’acqua in Val d’Agri mentre al convegno dell’ordine dei geologi hanno dato la loro adesione? Su queste ed altre domande i cittadini lucani attendono ancora risposte, consapevoli che le responsabiltà di quanto oggi accade in Basilicata a causa del petrolio sono anche di quei tecnici che intendono nascondere verità scomode. 

Ola, No Scorie, Ambiente e Legalità