La politica dei baccanali non ha mai le tasche piene

24 settembre 2012 | 21:18
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La politica dei baccanali non ha mai le tasche piene

E alla fine Renata Polverini si è dimessa. Avrebbe dovuto farlo prima. Prima di farci credere che lei, presidente della Giunta regionale del Lazio, non sapesse nulla di Fiorito e compagni e dei loro “baccanali”Ma come si dice: non è mai troppo tardi. O meglio non sarebbe tardi se una volta per tutte si chiudesse questo brutto capitolo della politica italiana. La gente davvero non ne può più di queste facce da circo, delle stelline con la passione per la politica (o meglio per i politici), smutandate e ignoranti, il cui unico grande impegno è fare shopping in via Montenapoleone. “Tanto, male che mi va c’ho il vitalizio”. La gente non ne può più di questi fenomeni da baraccone. Che ostentano così tanti titoli che per scriverli tutti servirebbe un rotolo di carta igienica, ma che quando aprono la bocca capisci che non hanno mai sfogliato un libro in vita loro.

C’è bisogno di ridare il giusto valore alla politica. Di ritrovare uomini e donne, a destra, sinistra o centro che ci mettano la passione. Le ostriche del Consiglio regionale del Lazio sono l’emblema di una politica malata di potere. Affamata di vizi. Fiorito e compagni sono gli ultimi casi, in ordine di tempo, di una politica abbuffona che offende i cittadini comuni, loro sì affamati davvero.

I gruppi consiliari delle Regioni si sa prendono un sacco di soldi. C’è chi li spende per il funzionamento del gruppo e chi invece per le cene in costume da porco. O per fare tre panini in salumeria. C’è poi chi li spende per i caffè al bar pasticceria appena fuori dalla Regione. E chi per cambiare le gomme all’auto, sua, e di qualche familiare. Questa è la politica dalle tasche mai abbastanza piene, che offende e delude chi invece ha creduto e crede veramente nei valori sbandierati in campagna elettorale. Capisco la sofferenza dei militanti autentici di tutti i partiti. Capisco l’amarezza dei volontari che organizzano iniziative, manifestazioni, raccolta fondi. Loro sono l’anima della politica autentica, della partecipazione forte. Sono loro le prime vittime del tradimento. Un tradimento vergognoso che colpisce nel cuore tutti i cittadini onesti. I Penati, i Fiorito e compagnia cantando non sono un incidente di percorso. Sono le metastasi della democrazia. Nessuno scagli la prima pietra.