Il vero conflitto interno del Pd

14 settembre 2012 | 11:37
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Il vero conflitto interno del Pd

Il Pd lucano litiga. Si tratta sicuramente di differenti modi di vedere la politica lucana. Si scontrano dialetticamente su come risolvere un problema, su come rilanciare la Basilicata, su come sfruttare al meglio le risorse della nostra terra. L’obiettivo è un futuro migliore, nel quale la nostra terra sarà prodiga di benessere e felicità per i lucani e per chi vorrà allietare la nostra esistenza trasferendosi nel nuovo Eden.

Del resto è ben noto lo sforzo dei politici del PD di dar vita a una amministrazione partecipata, nella quale emerga sempre e soltanto il merito, e dove, partendo da pari opportunità, sia sempre salvaguardata ogni persona nella sua dignità, mettendo a sua disposizione gli strumenti per crescere e sviluppare le proprie attitudini. Ed è per questo che il PD, in Basilicata, miete tanti consensi.

La sensibilità politica, l’acume amministrativo, la mirabile capacità di progettare il futuro, sia quello prossimo che quello futuro, passando per quello a medio termine, sono le armi infallibili e invincibili di una classe politica che, partendo dalla tradizione magnifica dei due partiti più importanti del dopo guerra, e cioè la DC e il PCI, offre oggi ai lucani una coperta che sappia proteggerli dal freddo, e una mano per accompagnarli nella lunga gradinata della vita.

Vederli litigare su questioni sì nobili, rallegra i cuori e commuove chi, come i lucani, da una storia di povertà e emigrazione, oggi guardano al futuro con il limpido sguardo e la mascella protesa verso il cielo di chi non ha nulla da temere perché sa che c’è chi lavora per il suo benessere. Le polemiche, i silenzi, le dichiarazioni dei politici del PD di Basilicata, sono il segno di uno stressante e nobile impegno. Mai la politica ha saputo fare tanto e meglio.

Ovviamente esistono anche le piccole cose, e i nostri politici del PD, devono purtroppo fare anche quelle; come decidere chi deve occupare un posto di responsabilità, e chi ha diritto a ottenere un particolare contributo, chi deve ricevere un incarico, e chi deve vincere un concorso. Per fortuna disbrigano queste faccenduole con lucido distacco, con altruismo cristiano, e seguendo le logiche del “vogliamo il bene della nostra terra”.

E se talvolta capita loro di non capirsi, si chiudono in silenzi riflessivi, per uscirne poi fuori con il sorriso e una nuova intesa valida per i prossimi sei mesi. Beati i lucani. Gli invidiosi parlano di spartizioni, correnti e clientelismo. Noi lucani sappiamo che non è così, e con l’umiltà dei veri forti, facciamo la fila davanti alla porta dell’assessore per consegnare il nostro curriculum comprensivo delle referenze sulla nostra affidabilità nella cabina elettorale.

Viva il PD.