“Il Pdl lucano non è consociativo”

9 settembre 2012 | 15:00
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“Il Pdl lucano non è consociativo”

Mi ha particolarmente colpito l’ultima uscita di Gianni Fabbris, su Basilicata24 in edicola questa settimana, leader del Comitato Terre Joniche del quale pur apprezzando la passione e l’impegno sociale non condivido le sue posizioni politiche e soprattutto il suo infelice appello al Popolo della Libertà di Basilicata “smettete di essere consociativi”.
Un unico motivo: il Pdl Lucano non è consociativo e soprattutto rispetto al sistema di potere oligarchico lucano si pone agli antipodi anzi resta in Basilicata l’unico avversario del Partito Regione e dell’intero centrosinistra.
Troppo spesso sento e leggo questo tormentone dell’inciucio o del consociativo che avviene nei Palazzi, utilizzato a sproposito anche su argomenti che neanche con la più accesa fantasia possono essere lambiti da “oscuri accordi” tra maggioranza ed opposizione.
Chiariamo però un primo punto: se consociativismo significa esprimere un voto unanime in Consiglio Regionale quando le decisioni da assumere riguardano realmente interessi generali per la Basilicata e noi ne condividiamo la soluzione, allora diciamo siamo consociativi.
Se invece il termine consociativismo è utilizzato alla Fabris, comunista dichiarato, ovvero una banale strumentalizzazione di un concetto per mascherare un dolore interno derivante dalla delusione costante che i suoi diretti riferimenti politici gli suscitano, allora diciamo basta.
Basta con questi alibi che gli permettono di poter continuare ad essere loro sì consociativi con il Partito Regione e poter rimanere saldamente collaterali per ottenerne i benefici. Del resto chi grida troppo a sinistra, prima poi sarà accontentato. Insomma, sono uomini di sinistra che hanno sempre votato la sinistra lucana al potere e che hanno votato De Filippo sia nel 2005 e sia nel 2010 e che rivoteranno la sinistra nel 2015 che per tenersi pulita la coscienza tacciano il Pdl di consociativismo. In questo modo esorcizzano i propri mal di pancia e si autoconvincono che la “Verità” è dalla loro parte, dato che notoriamente la sinistra italiana ha ragione, compreso chi si dichiara comunista nonostante gli sfracelli che questa idea ha combinato in Italia e nel Mondo.
Poi, soprattutto sparando nel mucchio costruiscono una mistificazione che ponendo il mendace assioma “Pdl lucano consociativo” legittima a continuare votare un centrosinistra autoreferenziale e inconcludente nella amministrazione regionale e soprattutto senza una strategia di sviluppo per la Basilicata.
Una bella canzoncina che personalmente rimando al mittente e che mi offende profondamente.
Le parole certo hanno un grande valore, ma i fatti e la realtà ancora di più, sfido chiunque a portare un esempio di Consociativismo vero, applicato scientificamente ed attuato in Basilicata. Mi piacerebbe saperlo, dato che il sottoscritto pur essendo Vice Coordinatore Regionale del Pdl e Consigliere Regionale non ne è a conoscenza. Però conosco tutte le battaglia del Pdl in Regione, tutti i distinguo politici veri con il Pd & C., tutta l’attività di inchiesta con interrogazioni, mozioni e ordini del giorno, spesso non risposte ed ignorate. E soprattutto tutte quelle proposte costruttive che il Partito Regione & C. ci ha bocciato, perché avrebbero portato benefici ai cittadini ma intaccato il loro potere di filiera.
Quindi respingo le accuse al mittente, anzi ai tanti mittenti che, quando non hanno argomenti usano il consociativismo o i vari cliché anti casta.
Invece dovrebbero pensare al loro comportamento dell’agire politico, perché portandosi dentro di loro la “vergogna del proprio voto”, contestano, ma alla fine si accordano, sono anti casta, ma ne prendono i benefici, gridano contro il Partito Regione, ma poi sono collaterali. Insomma si turano il naso, chiudono gli occhi, si tappano le orecchie e cantano “l’opposizione è consociativa”.

Gianni Rosa
Vice Coord. Regionale Vicario Pdl