Folino ci conferma che nel Pd la rottura è netta

15 settembre 2012 | 13:54
Share0
Folino ci conferma che nel Pd la rottura è netta

Dopo gli strali durante la riunione fiume del Partito Regione arrivano le lettere (via organi di informazione) per marcare un certo distinguo che si fa fatica a trovare. Nella lunga nota di Folino destinata a De Filippo non si ritrova nulla di politicamente rilevante, tranne la conferma che nel Partito Democratico ormai la cesura tra le due correnti sono nette, ma dettate esclusivamente dal personalismo e dal proprio rafforzamento di potere. Folino tenta di tracciare un distinguo tra le due linee di pensiero che influenzano le decisioni del partito regione, ma in concreto non fa altro che mettere tante parole una dietro l’altra. Come sono solo “parole” quelle poste in conclusione del pezzo, quando parla di responsabilità “i gruppi dirigenti hanno saputo assumersi le proprie responsabilità dei ritardi dell’azione di governo” e quindi con la naturale conseguenza che “bisogna continuare a governare”, aggiungiamo male. Belle idee, principi che tutto sommato convergono sulla “conservazione” dello status quo, senza minimamente ipotizzare che quando si fallisce bisogna essere conseguenti, chi sbaglia e non riesce a rimediare dovrebbe lasciare il campo libero a nuove forze e competenze. Ma questo non succede certo a Viale Verrastro, dove se andiamo a ritroso negli anni, da una lato abbiamo una Basilicata sempre uguale se non peggio, e dall’altro ritroviamo sempre gli stessi Ras, tranne qualche fisiologico cambiamento di consiglieri di passaggio. In concreto voglio ricordare a Folino che chi ha dimostrato di non saper governare deve lasciare spazio ad altri. Di questo nulla, anzi si scrive peggio “abbiamo sbagliato, ci assumiamo le responsabilità, andiamo avanti, faremo meglio”.

Questo, quindi l’elenco degli uomini del Pd che hanno “sbagliato” in tutti questi anni: dal 1995 Bubbico, Colangelo, Chiurazzi, Altobello, Mitidieri, De Filippo;
dal 2000 Bubbico, De Filippo, Altobello, Chiurazzi, Restaino, Straziuso; dal 2005 De Filippo, Chiurazzi, Colangelo, Folino, Falotico, Santochirico, Straziuso, Viti;
dal 2010 De Filippo, Restaino, Viti, Pittella, Martorano. Ieri e oggi sempre gli stessi.

Quest’ultima vicenda conferma sempre di più la nostra sfiducia verso questo apparato oligarghico che governa da sempre la Basilicata e che i “signori responsabili” pensano ancora oggi di prendere in giro le genti lucane usando tutti i mezzi dalle conferenze stampe del “masaniello De Filippo” alle “letterine del Babbo Folino”.