Film Commission due anni dopo

27 settembre 2012 | 17:29
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Film Commission due anni dopo

Il festival di Venezia, la truffa cinematografica a Calvello, le delibere di partecipazione dei Comuni e delle Province (finalmente!), l’errata convinzione di cosa sia, la ricorrenza biennale della prima interrogazione. Film Commission, quale il clima? De Filippo si appresta a nominare. Menestrelli, cantastorie e guitti fanno a gara per ingraziarsi. Grand commis sempre pronti. Attori ed attrici, esperti manager ed operatori della carta stampata si tengono, appena, alla larga. Nani e ballerine non mancano. Gli altri lavorano sodo. Da tempo. Basta guardare la vicina Puglia o il lontano Piemonte. La vicenda dei giorni scorsi in quel di Calvello, tutta nostra, amplifica la necessità dell’operatività di una Film Commission che non deve servire “la vocazione culturale e turistica di Matera” tantomeno “per un investimento culturale della città (di Potenza) e dell’intera regione”. Tutt’altro! Non possiamo confondere funzioni e mission! Un cinema “che sia facilitato dai nostri servizi, che fa lavorare le nostre maestranze, gli attori e le attrici, i fornitori, gli alberghi, i ristoranti”.

Certo a due anni di distanza molto è cambiato. Persino migliorato. Dai 500 euro al giorno, alla spirito volontaristico di un Cda. Peccato avere scelto un collegio di revisori dei conti al posto del revisore unico. Qui la politica si è lasciata prendere la mano. Sprecando ancora. Distribuendo cariche. Speriamo che De Filippo riesca a mantenersi nella sobrietà degli ultimi tempi; si sottragga al fascino di una discrezionalità ammantata da intellettualismo vacuo e soporifero, allontani dal tempio sedicenti  guru della comunicazione. Il clima è quello dell’attesa. Sperando che tocchi a me. Il più è stato fatto. Nelle calde notti estive o in quelle primaverili, secondo alcuni rumors: gli impegni si devono mantenere! Quasi tutti buonisti e parchi di complimenti. Senza farsi prendere dalle brutte vecchie abitudini distruttive : dividendosi tra contumelie ed invidie. Almeno all’apparenza. Per fortuna che i salotti potentini sono, al momento, inanimati. Il clima è quello prima della tempesta, tutti pronti a “misurare l’altrui successo come un proprio insucesso”, e quindi pronti a trasformarsi in vendicatori “mascherati” per giocare al tiro al piattello! Il clima non è buono. De Filippo, tuttavia, è un esperto navigatore! E, come tutti sanno, non c’è bisogno di un meteorologo per sapere da che parte spira il vento!

Alfonso Ernesto Navazio, presidente di Io Amo la Lucania