Daniele non potrà curarsi con le staminali

5 settembre 2012 | 18:30
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Daniele non potrà curarsi con le staminali

Il bimbo, affetto da una malattia grave, secondo quanto dichiarato all’Ansa dal pediatra che lo segue, rischia la vita

I giudici del Tar della Lombardia hanno confermato lo stop alla terapia con le staminali e respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento dell’Aifa depositata dalle famiglie di Smeralda, Celeste e Daniele, i 3 bimbi in cura con il metodo Stamina a Brescia. Smeralda e Celeste, nel frattempo, hanno ripreso le infusioni di staminali grazie a due ordinanze dei Tribunali di Catania e Venezia. Il no alla ripresa delle terapie vale, quindi, solo per il piccolo Daniele di Matera.

Daniele, che ha 5 anni, soffre di una malattia genetica rarissima, la Niemann-Pick tipo A, alla nascita gli erano stati diagnosticati pochi mesi di vita. Invece la degnenerazione neurologica è stata bloccata con l’infusione di cellule staminali, trattamento intrapreso in un ospedale estero nel 2010 e continuato poi in Italia agli ospedali Civili di Brescia con il metodo della Stamina Foudation fino a quando un’inchiesta che ha coinvolto la Stamina non ha bloccato tutto.  

A poche ore dalla sentenza il nonno di Daniele, che con la giovane madre si prende cura del bimbo, ha annunciato all’Ansa che non si arrenderà e che, oltre a fare ricorso contro la sentenza scriverà nuovamente al presidente della Repubblica. In suo aiuto anche il pediatra che segue il piccolo Daniele che riferisce delle condizioni del piccolo paziente: Daniele deglutisce male, se la terapia non sarà immediata occorrerà fare un buco nella pancia e impiantare un catetere. E’ in pericolo di vita”.