Ci mancava il rigurgito del racket

3 settembre 2012 | 18:41
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Ci mancava il rigurgito del racket

È una Basilicata allo sbando quella del terzo anno del secondo mandato De Filippo. Ai tanti mali della nostra regione si è aggiunto, di recente, anche un rigurgito criminale che ha visto vittima di un attentato un imprenditore potentino. Un fatto davvero grave che aggiunge preoccupazione alle tante preoccupazioni che affliggono una Basilicata sempre più in totale stato di abbandono e senza un vertice governativo in grado di dare la benché minima risposta ad un qualsiasi problema, anche banale.
Il Presidente De Filippo dopo il lungo torpore di questi anni, è impegnato, come non mai, ad accentrare su stesso la massima visibilità possibile per non perdere il treno per Montecitorio e scappare, di conseguenza, da una regione da lui condotta alla rovina; i componenti la sua giunta, salvo qualche davvero minima e residuale eccezione, sono mummificati nelle loro incompetenze ed insussistente; il Partito regione è impegnato a creare il vuoto intorno al tentativo renziano di dare un sussulto alla politica del centro sinistra; il Padre storico, Colombo, si è rivisto in una passeggiatina per le vie di Potenza, accompagnato dal sindaco del disastro, quasi a voler rigustare i tempi dei fasti quando veniva portato a spalla, come i santi, dalla povera e credulona gente di Basilicata. Infine Folino a farsi tutte le processioni dei Santi Patroni lucani nella migliore tradizione della becera ed ipocrita incoerenza catto-comunista e con l’altrettanto ipocrita assenso di prelati asserviti al potere. Folino, in rappresentanza di una regione presente solo quando la gente è distratta, come nel caso delle feste patronali, ma totalmente assente per il resto dei giorni.La politica lucana, quella che ottiene la stragrande maggioranza dei consensi, è tutta qui, niente  più che parvenza, incompetenza, ipocrisia e sciocca furbizia. Dei tanti problemi che affliggono la regione nessuno delle Istituzioni se ne fa carico e la nostra gente continua a sopravvivere alla stessa stregua degli italiani durante la guerra civile quando la parola d’ordine era: si salvi chi può.

Affinchè quello che affermo non appaia come il dire di chi, ad ogni costo, deve criticare, faccio qualche esempio di quello che è accaduto negli ultimi tempi in Basilicata, oltre all’attentato di Potenza. Il 17 luglio scorso, Legambiente ha divulgato i dati di Goletta Verde, nei quali sono indicate situazioni ambientali caratterizzate da forte inquinamento ( enterococchi fecali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml ) nelle località di Metaponto Lido – Foce Basento e  Scanzano Jonico allo sbocco del Canale della Bufaloria. I valori limite stabiliti per la balneazione sono di 200 UFC/100 ml per gli enterococchi e di 500 UFC/ml per i coliformi ). Questi risultati sono contrastanti con i rilevamenti effettuati e divulgati dall’ARPAB, durante il mese di giugno, per il monitoraggio delle acque litorali in vista della stagione balneare. Inoltre, nell’indagine biologica ed ecotossicologica redatta dal Dott. Agr. Gaetano Caricato in data 23 settembre 2011, si sono registrati lungo il Basento, all’altezza di Macchia di Ferrandina, livelli di concentrazione di escherichia coli pari a 300.000 UFC/100 ml, ossia  sei volte superiore ai limiti stabiliti dal D.L. 152/2006. Possibile che quanto riscontrato non abbia indotto il governo regionale ad effettuare urgentemente interventi di bonifica delle aree ed acque contaminate? Mazzocco e Martorano che fanno? Possibile che al governo regionale non interessi la salute dei cittadini? Martorano dove sei?Possibile che si consenta ai turisti  di bagnarsi in acque in cui, evidentemente, vengono riversati liquami fognari?  Povera Vilma! Possibile che questi signori ignorino o, peggio, fingano di ignorare l’alto rischio corso dai bagnanti, soprattutto bambini, di ammalarsi di epatiti, tifo o addirittura colera? Niente! Tutto avviene nell’assoluto silenzio anche di chi ha l’obbligo di verificare ed intervenire. È davvero incredibile quello che accade in Basilicata, il totale stato di degrado ed abbandono a fronte di milioni e milioni di euro sperperati, evidentemente, nel peggiore dei modi.
La sanità che, forte del nuovo piano, registra impennate senza precedenti dell’emigrazione sanitaria, delle liste di attesa oltre alla  fuga dei medici; dati Istat davvero allarmanti sullo stato occupazionale, soprattutto dei nostri giovani; redditi agrari sempre più  bassi; stato dell’artigianato e del commercio ridotto ai minimi termini; impossibilità di accesso al credito; condizione di estrema povertà per un numero sempre crescente di famiglie. Se questa é la fotografia della Basilicata temo, a differenza di quello che afferma dalla reggia De Filippo, che siamo alla vigilia di un autunno caldissimo, dopo un’estate rovente e incendiaria.
A proposito di incendi, che dire dei piani di forestazione, delle vie blu e delle tante intuizioni della sinistra lucana utili esclusivamente per garantire la sopravvivenza del regime?
In Basilicata si spendono, annualmente, ben 48 milioni di euro per la forestazione a tutela dei boschi ed annualmente si dichiara lo stato di calamità per lo scoppio di incendi che distruggono quegli stessi boschi sottoposti a tutela regionale. Davvero scandaloso. Ma lo scandalo non è solo questo bensì nel fatto che la regione agisce in maniera furbesca se non addirittura truffaldina nei confronti dello Stato. A proposito della forestazione, secondo me la questione può essere iscritta in un’ipotesi di reato: truffa allo Stato. Non è un’esagerazione. La Basilicata, infatti, stanzia 48 milioni di euro consapevole che la somma è necessaria esclusivamente per occupare gli operai fino al raggiungimento delle fatidiche 151 giornate lavorative necessarie per conseguire la più alta indennità di disoccupazione, voce di spesa a totale carico dello Stato. E’ normale questo o è una vera e propria truffa? A mio avviso è una truffa allo Stato ed uno strumento  utile al governo regionale per perpetuare una condizione di precarietà a danno di migliaia e migliaia di famiglie lucane, in sintesi alta precarietà uguale elevata capacità di ricatto elettorale.
Non sarebbe stato più corretto, sia nei confronti dei lavoratori che della Nazione stessa, nei tanti tavoli Stato-Regione, proporre una stabilizzazione degli operai, magari partendo da una nuova trattativa sul petrolio, considerato che, comunque, le due Istituzioni, ogni anno, sono costrette ad esborsi considerevoli?
Niente anche in questo caso.
Il petrolio, secondo la vecchia e logora mentalità di chi ci governa, deve servire solo a sostenere la spesa, perchè la Basilicata deve restare nella condizione di soggezione e di asservimento ai vecchi arnesi della politica, ai dinosauri, ai Giurassici, come si diceva un tempo. E la Basilicata è piena di Dinosauri che non vogliono mollare anche perchè sono consapevoli che, senza l’attuale poltrona, non sarebbero nelle condizioni di sopravvivere essendo senza mestiere.
Forse anche per questo, l’innovazione proposta da Renzi nel centro sinistra, è stata praticamente osteggiata dai suoi amici di partito.
Spero davvero che il movimentismo menzognero di De Filippo gli sia utile per essere nominato parlamentare e che, nella più classica tradizione latina del promoveatur ut amoveatur, venga allontanato dalla regione per il bene della Basilicata e della sua gente. In Basilicata c’è davvero bisogno di aria nuova.

Mario Venezia, consigliere regionale Pdl