Antipolitica, il Pdl si faccia l’esame di coscienza

19 settembre 2012 | 19:57
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Antipolitica, il Pdl si faccia l’esame di coscienza

Il Popolo della Libertà deve smetterla di essere ambiguo su temi ed alleanze. Non per pretattica elettorale, ma per erigersi a vera, unica e credibile alternativa al centro sinistra di Basilicata. Ora o mai più!

Di fronte alla “cavalcata” dell’antipolitica, che si appresta a raggiungere un appeal inimmaginabile fino a poco tempo fa, il Pdl in generale e, ancor più, quello di Basilicata deve farsi un severo esame di coscienza e, conseguentemente, attrezzarsi nella migliore maniera per il domani. Non è più tempo di ambiguità, tanto sui temi e sul progetto politico da proporre alle Comunità quanto sulle alleanze.
E questo “stile” sia per sempre; guai a considerarlo un nuovo vestito per la campagna elettorale che, oramai, è alle porte: suonerebbe come un ulteriore e più grave tradimento perpetrato contro le genti. Quindi, da un lato, contenuti e progetto per dare una nuova prospettiva di governo, per coniugare visione politica ed istanze territoriali, per far sentire il peso dell’alternativa, per provare a riaccendere la speranza nelle giovani generazioni in primis, e, dall’altro canto, alleanze coerenti con i valori ed il programma, predeterminate e strette con un patto condiviso e trasparente, da consolidarsi e migliorarsi nel tempo, allontanando ogni prospettiva opportunistica ed estemporanea. Come dire: abbinare al un copione favoloso gli atti adatti!
Solamente lungo questa via saremo in grado di mettere a nudo l’incapacità cronica del centro sinistra lucano, che ha sperperato ingenti risorse a danno della nostra terra, mancando alla sua classe dirigente la giusta propensione a gestire la cosa pubblica, e, allo stesso tempo, di “demolire” la credibilità di cui si stanno appropriando i guru dell’antipolitica, facendo capire alla gente che la propaganda fine a se stessa, lo sputtanamento da showman di Beppe Grillo e il mero accaparrarsi del consenso elettorale non possono che rappresentare un male al male.
Insomma, dimostrare con i fatti che il migliore antidoto all’antipolitica, direi l’unico, è la vera politica: ecco, ci si può far presto ritorno seguendo un semplice ed antico canovaccio. Che mai più il centrosinistra lucano sia, nel medesimo attimo, partito di palazzo e partito di popolo: vuol dire che continua a godere di ampi spazi anche laddove ha clamorosamente fallito. Allora, potremmo cominciare col dare l’esempio partendo da Tolve, dove si annida una situazione clamorosa e ben nota: una parte del Pdl mal governa con il PD, all’insegna del “tiriamo a campare” e della più becera demagogia, senza un briciolo di pianificazione.
Ecco, nel Paese tanto caro a San Rocco è giunta l’ora di gridare con un’unica voce di tutto il Pdl (o perlomeno di chi ce l’ha a cuore), a cominciare dai più alti dirigenti, che è finita l’epoca dell’ambiguità e del grigiore: o si sta sempre e solo nel centro destra ovvero, diversamente, vorrà dire che si è fatta una scelta diversa. Non ha senso, almeno per noi del Pdl, vivere alla giornata; significa fare il gioco del PD ed indebolire oltremodo la nostra compagine: non possiamo e non dobbiamo accontentarci di aver “occupato” il palazzo, ma bisogna che aspiriamo ad altro. Il tempo è maturo e mi aspetto che nei prossimi giorni si metta mano a questa imbarazzante ed improduttiva vicenda politico – amministrativa, affinchè sia l’esempio concreto del cambio di passo e funga da monito per il futuro in ogni dove

Pasquale Pepe, vice coordinatore provinciale del Pdl