Un enorme patrimonio andato in fumo

27 agosto 2012 | 17:32
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Un enorme patrimonio andato in fumo

Un gruppo organizzato di codardi criminali ha bruciato una parte consistente del patrimonio forestale e di macchia mediterranea dei territori di Pomarico, Pisticci, Miglionico, Grottole, Grassano e Bernalda, tutti pesantemente colpiti (alcuni in più giorni continuativamente come Pomarico e Miglionico, altri, come nel caso di Pisticci, in un sol giorno hanno visto divampare fiamme senza precedenti)Diverse migliaia gli ettari andati in fumo, di cui più della metà di bosco (sia naturale che di rimboschimento) e l’altra metà tra macchia mediterranea di pregio e di incolti. Un record per la provincia di Matera e per l’intera Basilicata. Se pensiamo al fatto che sono stati complessivamente 220 gli eventi incendiari per 2.960 gli ettari complessivi bruciati in Basilicata (dato ufficiale del Corpo Forestale dello Stato aggiornato al 13 agosto) di cui 1.188 ha di superficie boscata e 1.772 ha di superficie non boscata, il dato diventa davvero rilevante: oltre 1/3 degli incendi complessivi della Regione Basilicata è avvenuto a Pomarico, Miglionico e Pisticci. Un dato allarmante che dovrebbe bastare a scuotere le coscienze dei cittadini, anche le più addormentate. Tra una sagra estiva e l’altra stiamo perdendo uno dei patrimoni più importanti del territorio: il manto forestale che ci protegge dal pericoloso fenomeno del dissesto idrogeologico. E col manto forestale (compreso la macchia mediterranea) perdiamo anche un patrimonio floro-faunistico di grande interesse naturalistico e con esso il paesaggio, elemento che esalta la bellezza di un pezzo d’Italia più sfortunato di altri da alcuni punti di vista, ma non certo per il paesaggio di indubbio valore. Quando sarà stato completamente devastato il paesaggio, con i suoi gangli vitali di flora e fauna, non potremo più godere di uno degli elementi distintivi e singolari del nostro patrimonio storico-ambientale.

Non possiamo rimanere inermi. I più efficaci mezzi contro gli incendi boschivi sono rappresentati dal capitale umano -che ben organizzato in gruppi di volontari può affiancare le stanche e insufficienti forze antincendio di CFS e VVFF per fare avvistamento roghi- e la cultura contro la barbarie! Considerata la mole dei danni prodotti (si stima in 5mila euro ad ettaro il danno ambientale, senza considerare l’ulteriore danno causato dal valore non monetizzabile della natura come valore d’uso e non come mezzo di scambio) e la continuità con cui i roghi divampano quotidianamente sui nostri territori, sarebbe opportuno suggerire e pretendere che i Sindaci della collina materana convochino Consigli Comunali straordinari aperti alla partecipazione dei cittadini, che si dichiari il lutto cittadino per i milioni di alberi distrutti, che si organizzino gruppi di volontari e si pretenda che gli stessi abbiano un sano coordinamento, che le forze dell’ordine diano una svolta alle indagini individuando e punendo i colpevoli, che si vieti l’imminente apertura della stagione venatoria per impedire un’ulteriore pressione sulla fauna enormemente provata dalla distruzione degli habitat naturali. Bisogna fare presto, agire urgentemente, è ancora lunga l’estate a queste latitudini e il caldo e la siccità che attendono i nostri martoriati territori. L’arrivo della burrasca “Beatrice” in queste lande assolate non è stato positivo ed ha paradossalmente solo alimentato il fuoco (per via del vento che ha accompagnato, senza piogge, il calo di temperatura e l’arrivo di trombe d’aria nella limitrofa Puglia) che tra ieri pomeriggio ed oggi ha letteralmente devastato il territorio di Pisticci. Un New Deal ecologico dovrebbe poter essere nelle previsioni di qualsiasi Governo del Paese per ricostruire quel che è andato distrutto e devastato (non solo dagli incendi) provando così ad uscire dalla crisi economica attraverso una modalità che ricostruisca il grande patrimonio ambientale ed ecologico andato in fumo!
Non solo la richiesta di inasprimento per le pene ai piromani, dunque, ma anche un approccio che ridetermini una nuova cultura di gestione e cura del territorio per la rinascita del Paese!

Gianni Palumbo Direttivo nazionale Forum ambientalista