Tocca ai sindaci di periferia tenere i piedi ben piantati a terra

27 agosto 2012 | 18:55
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Tocca ai sindaci di periferia tenere i piedi ben piantati a terra

Il dibattito mediatico agostano sul dualismo presidenziale ed i collaterali posizionamenti di importanti dirigenti del Pd lucano, alimentando meramente il gossip sulle collocazioni future del personale politico in auge da un ventennio a questa parte, rischiano di depotenziare il significato politico e programmatico di importanti svolte intervenute nell’ultimo periodo in Basilicata. Tocca a noialtri, sindaci di periferia quotidianamente alle prese con le deteriorate condizioni materiali di vita di tantissime persone in carne ed ossa e con il grido di dolore sociale proveniente da famiglie disperate che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese,  tenere i piedi ben piantati per terra e guardare alla concretezza ed alla sostanza delle questioni in campo. Se non apparisse presuntuoso ed un tantino irriguardoso rispetto all’importanza delle cariche istituzionali detenute, mi verrebbe quasi da dire “Benvenuti” a De Filippo e Folino sulle mie posizioni politiche, peraltro sancite da atti ufficiali del Comune che rappresento e da articoli giornalistici.                                                       

Infatti, con la moratoria petrolifera voluta dal Presidente De Filippo è stato accolto il dispositivo unanime di due Deliberazioni del Consiglio Comunale di Anzi (la n. 9 del 29-6-2011 relativa alla  ricerca di idrocarburi denominata “Anzi” e la n. 5 del 4-4-2012 relativa alla  ricerca di idrocarburi denominata “Pignola”) in cui si dichiara contrarietà alla indagine ed all’eventuale sfruttamento a fini estrattivi di eventuali giacimenti di idrocarburi presenti all’interno del territorio comunale di Anzi e si chiede all’Assessorato all’Ambiente ed all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata di non autorizzare le ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi denominate “Anzi” e “Pignola”.                                                                                                                

Le recenti dichiarazioni del Presidente Folino, ascoltate anche direttamente nel suo appassionato intervento alla Festa Democratica di Anzi del 10 agosto scorso,  sulla inderogabilità dell’istituzione in Basilicata del reddito minimo garantito convergono con quanto da me asserito in dichiarazioni pubblicate sulla stampa regionale nello scorso inverno allorché sollecitavo “un’assunzione di responsabilità delle istituzioni rispetto al dramma della disoccupazione stabilendo con i giovani un vero e proprio patto: io- istituzione- mi faccio carico del tuo problema e ti fornisco i mezzi economici di sopravvivenza e tu- disoccupato- ti dichiari disponibile a lavorare laddove si creano le condizioni, sapendo che rinunciando a questa opportunità perdi il diritto al beneficio.”                                                                                                                

Al di là delle dispute personalistiche, delle pianificazioni di lunga durata, del rampante giovanilismo interessato e dell’infinito gioco dell’oca sulle caselle istituzionali prossime venture, intravedo in queste due dirimenti scelte politiche i prodromi di una chiara svolta programmatica a sinistra, nonché un incoraggiamento per quanti intendono adoperarsi concretamente per migliorare la qualità della vita dei lucani, offrire prospettive concrete di futuro e trasformare in positivo la realtà che ci circonda. Queste sono le questioni reali che interessano i cittadini della Basilicata non chi è il “miglior figo del bigoncio”.
 Il riformismo si misura non sulle credenziali dei personaggi ed interpreti pro tempore che hanno il piacere di esercitare rilevanti funzioni pubbliche ma sulla qualità delle azioni che si mettono in atto.

Sui delicati temi dell’ambiente e della carenza di lavoro si sono avviate azioni positive, si continui, passando dalle parole ai fatti, anche sui terreni della semplificazione burocratica, dell’allentamento dei vincoli del patto di stabilità, della nuova elegge elettorale regionale che deve offrire l’opportunità di rappresentanza a tutte le aree territoriali della Basilicata, del divieto del cumulo di incarichi, del superamento dell’attuale sistema di presunta formazione professionale che serve meramente a foraggiare i formatori , ecc. E’ varando queste innovative politiche, non nelle declamazioni giornalistiche agostane ma nella quotidiana azione di governo della Cosa Pubblica, che si contribuisce alla modernizzazione della Basilicata ed alla riconnessione della politica con il corpo vivo della società lucana.   

Giovanni Petruzzi, sindaco di Anzi