Rinnovabili, Governo impugna compensazioni

13 agosto 2012 | 12:16
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Rinnovabili, Governo impugna compensazioni

Alcuni articoli della legge regionale 8/2012 per il Governo sarebbero in contrasto con i principi statali in materia di produzione trasportro e distribuzione dell’energia

La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 26 giugno scorso, ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale della legge della Regione Basilicata n. 8 del 26 aprile 2012, recante “Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. 
Secondo il Governo, alcune disposizioni di questa legge regionale contrastano con i principi statali in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia ed altre disposizioni contrastano i principi in materia di tutela della concorrenza. Alcune norme contenute in questa legge violerebbero secondo il governo, le disposizioni di principio contenute nelle Linee Guida nazionali di cui al DM 10 settembre 2010, ponendosi in contrasto con l’articolo 117, comma 3, della Costituzione con riferimento alla materia “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”.

Gli articoli impugnati riguardano i commi 1, 5 e 6 dell’art.10 laddove (commi 1 e 6) individua oneri a copertura di spese istruttorie da corrispondere alla Regione per il rilascio dell’autorizzazione unica, di cui viene esentata la Sel (Società Energetica Lucana SpA (comma 5). Il governo vuole inoltre riamettere l’uso dei rifiuti come combustibile tra gli incentivi da destinare alle rinnovabili chiedendo alla Corte Costituzionale la cancellazione dell’articolo 12 della l.r. 8/2012, mentre il governo contesta interamente anche l’articolo 13 della legge della Regione Basilicata che indica il coinvolgimento dei comuni nella definizione dei progetti energetici di sviluppo locale con oneri da versare ai comuni da parte delle società energetiche interessate per l’approvazione dei progetti con compensazioni ambientali per progetti eolici superiori ai 20 MW e 10 MW per quelli fotovoltaici fissati dalla regione in minimo 10.000 euro per ciascun MW di potenza installata. In caso di accoglimento della Consulta, ai Comuni non resta che piangere e veder sfregiato il territorio a costo zero. Dalle società energetiche ovviamente.