Quella convenzione tra Regione Basilicata e Difa

28 agosto 2012 | 12:01
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Quella convenzione tra Regione Basilicata e Difa

Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e il DIFA dell’Unibas (Dip. Ingegneria e Fisica dell’Ambiente) sono due esempi di eccellenze funzionanti!
Altri due anni sono andati persi e la problematica dei “Rifiuti” in Basilicata è ancora irrisolta. Al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata con la nuova gestione Mazzocco nulla è cambiato rispetto alla fallimentare conduzione Mancusi. I fatti continuano a dimostrare improvvisazione e superficialità.

Il 10 agosto 2010 con la delibera n. 1326 la Giunta regionale affida al Difa tramite apposita convenzione (firmata il 1/9/2010) lo studio “Analisi tecnico ambientale del sistema integrato dei rifiuti solidi urbani della Regione Basilicata”. Attività da svolgersi in 9 mesi con una spesa di euro 48.000. In data 11/07/2011 presento una specifica interrogazione per conoscere l’esito dello studio. Solo in data 28/05/2012 giunge la risposta a firma del direttore generale Viggiano invece che dall’assessore Mazzocco (?) nella quale si evidenzia tra le righe che nulla di quanto previsto nello studio è stato fatto e che al Difa è stata concessa una proroga fino al 31/12/2012. Solo per una strana coincidenza in data 31/05/2012 l’assessore Mazzocco annuncia tramite un comunicato stampa che per il nuovo sistema di gestione integrata dei rifiuti sono “Approvate le linee di indirizzo e la costituzione di un gruppo di lavoro … e la collaborazione con l’Unibas Difa”.
Verificata la documentazione, emerge che in questi due anni in Regione accadono le cose più strane. Alla delibera di Giunta (10/8/2010) con la quale si assegnava l’incarico al Difa segue una determina dirigenziale del 12/08/2011 (anche tardiva) che concede una prima proroga della scadenza dal 31/05/2011 al 31/10/2011, a seguire una proroga senza atti ufficiali fino al 31/12/2012. Unico atto una nota del Difa del 27/04/2012 che nella sostanza chiede tempo fino al 31/12/2012 in quanto qualcosa è “cambiato?” a seguito del “mutato contesto e delle priorità della Regione Basilicata”.
Inconsueta la prassi amministrativa, una delibera successivamente modificata da una determina (non è possibile) anche tardiva, cui fa seguito il nulla (dalle nostre ricerche non è stato riscontrato alcun atto amministrativo) tranne la nota dell’Unibas che certo non può autorizzarsi da sola. Non so se la Regione Basilicata è parte dello Stato Italiano, per cui anche ad essa si applicano le leggi, ovvero se è parte dello Stato Indipendente di Bananas.
Tutto ciò in barba alle varie “emergenze rifiuti” che ciclicamente si ripetono nelle nostre comunità o al vecchio piano regionale datato 2002 mai entrato in funzione per precise responsabilità della classe politica che governa Regione e Province ininterrottamente da oltre 15 anni, che prima si impongono delle regole ed una programmazione per poi sistematicamente disattenderla.
Da rimarcare che questo è l’esecutivo regionale che ha approvato la norma per la riapertura delle vecchie discariche oramai sature e allo stesso tempo fa passare due anni senza fare nulla. Tutto ciò avviene in Basilicata, ci chiediamo solo per incuria o dietro il mondo dei rifiuti si nascondono interessi economici del “Sistema Basilicata” che devono nella tranquillità più assoluta fare business alle spalle dei cittadini? Presidente De Filippo puoi spiegare cosa è successo?

Gianni Rosa, consigliere regionale Pdl