Quando ancora non c’era lo stalking, in scena la storia di Santa Scorese

1 agosto 2012 | 10:09
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Quando ancora non c’era lo stalking, in scena la storia di Santa Scorese
Quando ancora non c’era lo stalking, in scena la storia di Santa Scorese
Quando ancora non c’era lo stalking, in scena la storia di Santa Scorese
Quando ancora non c’era lo stalking, in scena la storia di Santa Scorese
Quando ancora non c’era lo stalking, in scena la storia di Santa Scorese

Santa delle Perseguitate, in scena la prima opera di teatro civile sullo stalking. Uno spettacolo tratto dagli scritti di Santa Scorese, una giovane donna uccisa da uno stalker a 23 anni, e che proprio a Muro Lucano iniziò a raccontare in un diario i suoi drammi, i suoi tormenti e la sua profonda fede. Domenica 5 agosto, alle ore 21, in piazza Cattedrale, andrà in scena l’opera teatrale “Santa delle Perseguitate”, messa in scena dalla compagnia Il Teatro della Fede, scritta e diretta dal regista Alfredo Traversa. Lo spettacolo racconta la storia di Santa Scorese, una giovane donna di 23 anni,  uccisa da uno stalker dopo tre anni di molestie e pedinamenti. Il dramma di Santa si consuma agli inizi degli anni ’90, nella cittadina di Palo del Colle, a pochi chilometri da Bari. Santa è una ragazza semplice, una vita normale la sua, profondamente segnata da una vocazione religiosa che la condurrà a vivere una serie di esperienze di fede e ad impegnarsi nel volontariato cattolico. Conoscerà il suo assassino proprio in uno dei tanti incontri spirituali, a Bari. Si tratta di un giovane dal temperamento equivoco che inizierà a perseguitarla, pedinandola, infastidendola, cercando anche di violentarla. Il padre di Santa, un poliziotto, denuncia più volte gli episodi, ma senza alcun esito. Le molestie durano per tre anni senza che nessuno potesse intervenire: a quei tempi, non era previsto il reato di stalking. Santa Scorese morì accoltellata per mano del suo stalker il 16 marzo 1991, sotto casa sua, sotto gli occhi del papà.

L’opera portata in scena, affronta la tematica dello stalking ed è direttamente tratta dagli scritti di Santa Scorese, un diario che inizierà a scrivere proprio a Muro Lucano, durante i giorni passati a far visita ai nonni paterni. La giovane donna, infatti, negli anni prima della sua morte, affidò i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue paure alle pagine di un quaderno. Sono le stesse parole di Santa a comporre l’opera, attraverso le pagine scritte di suo pugno, dove racconta cose, fatti e sensazioni che, probabilmente, non avrebbe mai letto nessuno. Attraverso gli attori della Compagnia Teatro della Fede, Traversa mette a fuoco la spiritualità di Santa, i suoi drammi interiori, il suo percorso di fede, i suoi tormenti. La storia di Santa si fa strada nel racconto del teatro civile, per rivolgersi direttamente alle coscienze e scuoterle attraverso la narrazione di una verità che, dopo oltre vent’anni, grida ancora giustizia. Dalle pagine del suo diario prende forma una storia struggente ed appassionata, fatta di amore, fede e sincera devozione. E ritroviamo tutte intere le paure di Santa, che Traversa mette in scena indicando nel suo papà poliziotto, il simbolo dell’impotenza, costretto dalla legge e dallo stato a non intervenire, a non poter far nulla ma che in un atroce gioco di eventi, arresterà la mano dell’assassino di sua figlia.

Santa Scorese, “martire per la dignità della donna”, con questa motivazione è in corso in Vaticano la causa di beatificazione per la giovane ragazza palese.