“Non basta mettere a posto la coscienza”

11 agosto 2012 | 11:45
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“Non basta mettere a posto la coscienza”

“C’è un solo modo per dare efficacia all’emendamento “stop alle trivelle” approvato dal Consiglio regionale: presentare di intesa con i Consigli regionali di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise e Puglia, secondo quanto stabilito dall’art. 121, secondo comma, della Costituzione, una proposta di legge nazionale alle Camere, finalizzata a vietare la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi in mancanza di intese con le Regioni”. E’ la proposta del consigliere provinciale di Potenza e dirigente regionale di IdV Vittorio Prinzi sottolineando che “l’azione congiunta di tutte le Regioni che hanno lo stesso problema o almeno di buona parte di esse, costituirebbe, infatti, un vincolo al quale il Parlamento e il Governo non potrebbero sottrarsi. L’iniziativa da mettere in campo, coinvolgendo i Consigli Provinciali dei territori interessati in modo da allargare il fronte istituzionale – aggiunge Prinzi – consentirebbe di superare il rischio di cui lo stesso Presidente De Filippo continua a parlare di un’impugnativa da parte del Governo come è accaduto nel caso analogo per la Regione Abruzzo. Non è infatti sufficiente manifestare una volontà di contrastare aggressioni di compagnie e società petrolifere che in cambio oltre ai danni all’ambiente e alla salute danno scarse risorse e ancora più scarsa occupazione. Sono certo – afferma il dirigente di IdV – che nessun amministratore di centrosinistra come di centrodestra accetta volentieri autorizzazioni e concessioni di ricerca di idrocarburi nel suo territorio. Per questo, non basta mettere a posto la coscienza ma bisogna far pesare l’autonomia di Regioni e Province di programmazione e gestione dello sviluppo delle comunità locali come autentica “arma” di contrasto alle mire delle compagnie spalleggiate dal Governo Monti, come è ampiamente dimostrato dal decreto sviluppo e in precedenza da quello sulle liberalizzazioni”.