Melfi trema, la Fiat può tradire

24 agosto 2012 | 23:41
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Melfi trema, la Fiat può tradire

Melfi trema per il rischio di un rinvio al 2015 dell’arrivo in catena di montaggio per la Nuova Punto, progetto «fondamentale» – avverte la Uil – per il futuro dello stabilimento lucano della Fiat. Allarme rilanciato dai sindacati in una giornata pesante in Borsa per i titoli del Lingotto, con Fiat che ha perso il 3,74% e Fiat Industrial l’1,50%, mentre il listino ha contenuto le perdite (-0,49% per l’Ftse Mib) . «I dati allarmanti relativi al calo di vendite rischiano di produrre il secondo rinvio dell’atteso nuovo modello di Fiat», avvertono i segretari regionali per la Basilicata di Uil e Uilm, Carmine Vaccaro e Vincenzo Tortorelli. Preoccupazione legata alle indiscrezioni «secondo cui il Lingotto starebbe seriamente prendendo in considerazione l’idea di rinviare il lancio» della nuova Punto, spiegano i sindacalisti. Sottolineando che «è indispensabile correre ai ripari nonostante il no comment del gruppo automobilistico che intende rinviare qualsiasi decisione sul lancio della nuova Punto contestualmente alla presentazione dei risultati del prossimo trimestre in agenda per la fine di ottobre». Quando il Lingotto dovrebbe presentare il nuovo piano industriale sul futuro di stabilimenti e prodotti in Italia. Il progetto della nuova Punto previsto a Melfi dal 2013, aveva già indicato l’ad di Fiat Sergio Marchionne lo scorso giugno, è tra quelli che il Lingotto sta «riconsiderando». È un obiettivo vitale per la Sata di Melfi, sottolineano i vertici regionali di Uil e Uilm: l’arrivo della nuova Punto «è fondamentale a garantire l’attività produttiva dopo il 2013 che verrebbe superato grazie al ricorso alla cig». Mentre si attende un quadro chiaro sull’assetto di tutti gli stabilimenti in Italia, con Cassino che oggi può apparire un anello debole, più a rischio di altri. Quadro affidato al momento alle indiscrezioni ed alla preoccupazione nelle fabbriche rilanciata dai sindacati. Qualche elemento di chiarezza potrebbe arrivare dal confronto tra Fiat e il Governo, con l’incontro tra Marchionne ed il ministro del Lavoro Elsa Fornero che era atteso entro agosto, ma che non sarebbe ancora in agenda («ho proposto una serie di date, non abbiamo stabilito quando, ma credo che avverra», ha detto ieri il ministro). Intanto dalla Serbia arriva la notizia che il governo serbo non sarà in grado di rispettare tutti gli obblighi contrattuali previsti per quest’anno nei confronti dell’impianto Fiat di Kragujevac, e dovrà rinviare una parte di essi al 2013. Lo ha detto il ministro dell’Economia e finanze, Mladjan Dinkic, spiegando che il nodo sarà al centro di un incontro mercoledì prossimo a Belgrado con il vicepresidente del Gruppo Fiat Alfredo Altavilla. (Fonte Ansa)